Monte dei Paschi di Siena: il bancomat solare

4 Febbraio 2011

Con lo scopo di incrementare la capillarità dei propri servizi la Banca Monte dei Paschi di Siena decise di realizzare delle postazioni di self banking da posizionare in occasioni di manifestazioni, in prossimità di insediamenti produttivi o turistici, oppure in quartieri e località distanti dalle proprie dipendenze. La soluzione più ovvia, fino a quel momento adottata, era quella di realizzare un piccolo manufatto in muratura, con caratteristiche fisiche idonee a garantire la sicurezza dell’apparecchiatura elettronica di self banking contro le effrazioni, dotandola nel contempo degli impianti idonei a creare all’interno un microclima ottimale per il funzionamento degli apparati elettronici. Alla luce della politica socio ambientale adottata da alcuni anni dalla Banca MPS, il progettista, l’arch. Franco Biondi, ha cercato di conferire alla postazione dei contenuti che andassero al di là della mera funzionalità e del rapporto con il contesto circostante. L’obiettivo era quello di realizzare un’architettura con un impatto nullo nei confronti dell’ambiente ma che addirittura contribuisse ad un apporto positivo nei confronti del suddetto alla stregua di un albero. Inoltre la postazione di self-banking doveva essere realizzata in serie in officina per poi essere facilmente trasportabile e assemblabile sul posto.
Ne è scaturito un manufatto costituito essenzialmente da cinque elementi distinti: un elemento di forma cubica atto a contenere gli impianti e l’apparecchiatura self-service; una struttura di sostegno della copertura rivestita in acciaio cor-ten; una copertura inclinata per proteggere il cubo dalle intemperie, per ombreggiare la postazione e per generare l’energia necessaria al funzionamento delle apparecchiature elettroniche e di illuminazione; una parete metallica frangisole; una “pelle esterna”, tipo facciata ventilata GRANITECH, costituita da piastrelle di grès porcellanato Fiandre Extra White ACTIVE.
La facciata ventilata del cubo espleta due delle tre funzioni che attribuiscono al bancomat solare l’appellativo di “architettura attiva”: generare, grazie ad uno studio attento delle ombre portate della copertura fotovoltaica e della rete laterale, fra la superficie ceramica e quella blindata, un moto convettivo dell’aria (effetto camino) che contribuisce a creare naturalmente all’interno del cubo un microclima, per temperatura e tasso di umidità, ideale al funzionamento delle apparecchiature elettroniche senza l’ausilio di un impianto di climatizzazione che dissipa energia; contribuire all’abbattimento degli agenti inquinanti presenti nell’atmosfera grazie all’azione foto catalitica del biossido di titanio presente nelle piastrelle di grès porcellanato Fiandre Extra White ACTIVE. La terza funzione “attiva” del bancomat solare è rappresentata dalla produzione di energia elettrica, necessaria al funzionamento delle apparecchiature e del sistema di illuminazione, tramite i pannelli fotovoltaici installati nella copertura inclinata. La parete frangisole è realizzata con una rete metallica in acciaio inox di tipo architettonico ed ha, come già descritto in precedenza, sia la funzione di proiettare sulla parete ventilata GRANITECH del cubo più esposta ai raggi solari una superficie di ombra e sia quella di sostenere insegne o messaggi pubblicitari della Banca. La modularità della “pelle esterna Fiandre ACTIVE” è stata studiata appositamente per l’installazione di monitor LCD idonei per la pubblicità e l’informazione dinamica, oppure, come nell’ultima postazione realizzata, una piastrella 600×600 mm. è stata resa apribile per occultare le prese di ricarica di veicoli ecologici.
Sono stati progettati due diversi tipi di postazione self-banking: una statica con allaccio alle reti elettrica e telefonica, utilizzando il sistema di scambio di energia con il gestore e beneficiando degli incentivi di legge e una “nomade” completamente affrancata dalla rete elettrica e telefonica via cavo. Quest’ultima postazione, particolarmente indicata per installazioni temporanee ed in zone non raggiunte dalle reti dei gestori delle linee elettriche e telefoniche, è equipaggiata con un set di accumulatori che riescono a garantire il funzionamento degli apparati per tre giorni, nel caso del tutto remoto, che i pannelli non contribuiscano per tale lasso di tempo ad un minimo di ricarica. Dalle esperienze desunte dalle postazioni fin qui installate, in un arco temporale significativo, è risultato che nel corso di un anno solare l’energia elettrica prodotta dai pannelli è maggiore di quella consumata dalle apparecchiature. Pertanto la postazione di self banking può essere associata ad una piccola stazione di generazione di energia che immette nella rete, laddove questa è presente, energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. La postazione “bancomat solare” è stata studiata per poter ospitare anche altri servizi di pubblica utilità che vanno al di là della funzione bancaria, come ad esempio le prese per la ricarica di energia, monitor per fornire informazioni e altre apparecchiature self service per i più svariati servizi.
L’arch. Franco Biondi ha affermato: La “pelle esterna” rivestita con piastrelle di grès porcellanato Fiandre ACTIVE ha una superficie di circa 25 mq., la loro azione nei confronti dell’ambiente, come risulta da specifiche ricerche, equivale a quella di un albero di medio fusto. Pertanto possiamo affermare che l’installazione di un bancomat solare, grazie ad ACTIVE di Fiandre, equivale a piantare un albero nell’ambiente dove viviamo.

Fonte: Archiportale