Eco-quartieri in Italia: rigenerazione urbana

17 Maggio 2011

Contribuire all’affermazione della rigenerazione urbana e ambientale come chiave strategica per lo sviluppo: è questo l’obiettivo del progetto “Ecoquartieri in Italia: un patto per la rigenerazione urbana”, lanciato da GBC Italia, Legambiente e AUDIS (Associazione Aree Urbane Dismesse). Il progetto, che sarà illustrato nel corso di un incontro a Milano il prossimo 6 giugno, presso la sede di Assimpredil, si concentra sulle città e sul loro intorno e punta sulla riprogettazione dei quartieri residenziali (pubblici o privati) costruiti negli anni ’50-’70 (oggi entrati in crisi strutturale) e sul recupero di aree dismesse (produttive, terziarie, militari, demaniali, ecc).
“Ecoquartieri” si propone di individuare un modello di “Patto per la rigenerazione urbana” al quale i soggetti di una data realtà possano liberamente ispirarsi per definire i sistemi di responsabilità, di diritti e doveri, di garanzie e benefici che possano derivare a tutti i contraenti. Inoltre, si punta a definire una strumentazione di supporto che possa accompagnare un progetto di ecoquartiere dalle fasi iniziali di assunzione delle decisioni fino alla progettazione e realizzazione degli interventi, attraverso percorsi trasparenti di progettazione integrata e partecipata e includendo meccanismi di garanzia di tutte le parti in campo.
Costruire sul costruito, rigenerare le parti che hanno perso vitalità ma che hanno una storia consente – sottolinea in una nota AUDIS – di partire da una condizione di vantaggio perché si interviene in un contesto nel quale sono già presenti valori e fattori importanti dai quali partire: infrastrutture, viabilità, attività, comunità di abitanti. Non si deve partire da zero nel creare quella complessità di funzioni che è universalmente riconosciuta come valore maturo delle città capaci di generare sviluppo economico e sociale. Inoltre ogni ‘guasto’ ambientale riparato in un’area già edificata crea un vantaggio doppio alle comunità: diminuisce il carico ambientale complessivo e risparmia consumo di nuovo territorio”.

Fonte: Casa&Clima