Dar Sabra a Marrakech : hotel e giardini d’artista

16 Settembre 2012

Se si vuole visitare un posto speciale come Marrakech, con la sua architettura color terracotta in una distesa di palme e le montagne innevate sullo sfondo, vale la pena di soggiornare in un posto speciale. Dar Sabra è un piccolo hotel, nato come villa privata e galleria d’eccezione per le opere d’arte collezionate dal proprietario François Chapoutot.
Nel cuore di La Palmeraie, il palmeto alle porte di Marrakech che è la zona residenziale più “in” dove hanno ville sia membri della famiglia reale e altri vip marocchini che celebrità internazionali come Paul McCartney, questo boutique hotel è al centro di un antico oliveto di due ettari. La pianta più presente, però, è l’aloe, dal quale il complesso prende il nome: in arabo Dar Sabra vuole dire “casa della sabra”, la preziosa seta vegetale derivata dalle foglie di aloe. Nonostante la bellezza della natura, a rendere unico il posto sono l’architettura, creata dal messicano Ricardo Legorreta, che punta sulla semplicità e la luce, e l’arte e la scultura. Nel 2001, quando la villa è stata costruita, Chapoutot l’ha riempita di tesori di antiquariato collezionati nei suoi viaggi in tutto il mondo. Ognuna delle sette camere nella casa principale ha un tema: c’è la stanza marocchina, quella africana, e poi una indiana, una afghana, una “nomade”, una art déco, una asiatica “Zen”. Nel salotto e nelle parti comuni, ma soprattutto nell’ampio giardino, ci sono invece opere d’arte contemporanea create in situ da artisti di tutto il mondo. Ho invitato amici artisti a stare qui e a creare qualcosa durante il loro soggiorno, quindi sono sculture nate per essere collocate qui in questo paesaggio e intorno a questa casa, spiega Chapoutot. Per questo, anche se ora questo infaticabile collezionista ha deciso di dedicarsi a un nuovo progetto (l’hotel è in vendita tramite l’agenzia internazionale Savills), Chapoutot lascerà qui tutti gli arredi e le opere d’arte. C’è ad esempio lo spettacolare arco di metallo dell’artista italiano Mauro Staccioli, che attraversa come un arcobaleno la più grande delle cinque piscine del complesso, lasciando il suo riflesso nell’acqua. O i divertenti blocchi-scultura colorati dello scultore argentino Leopold Maler, che all’ingresso scrivono il nome dell’hotel, o la spettacolare Piramide bianca dell’olandese Marc Brusse e tante altre sculture disseminate nel grande giardino.
Oltre alle sette camere della villa principale, il complesso comprende otto grandi suite separate, ognuna con il proprio ingresso e cortile privato, nel giardino, una villa in pietra di due camere con giardino e piscina privata, una sala cinema, un campo da tennis di terra battuta e il centro benessere, con palestra, sale massaggi, hammam e Spa. Dopo una giornata passata a esplorare le bellezze del centro di Marrakech e a contrattare nel grande souk, tornare a Dar Sabra significa rifugiarsi in un’oasi di pace e di bellezza.

www.darsabra.com

Fonte: Luxury24