Ecodesign: l’Italia si allinea alla normativa europea

24 Novembre 2010

Nella seduta del 18 novembre scorso, il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare lo schema di decreto legislativo per il recepimento della Direttiva 2009/125/CE relativa alla progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all’energia.
La Direttiva 2009/125/CE si applica a qualsiasi prodotto avente un impatto sul consumo energetico durante l’utilizzo e che viene immesso sul mercato o messo in servizio nell’Unione Europea, e le cui prestazioni ambientali possono essere valutate in maniera indipendente.
Ai prodotti connessi all’energia – spiega la Direttiva – è imputabile una quota consistente dei consumi di risorse naturali e di energia; molti di questi prodotti potrebbero ridurre il proprio impatto ambientale, mediante una migliore progettazione. Oltre ai prodotti che utilizzano, producono, trasferiscono o misurano energia, anche determinati altri prodotti connessi all’energia, compresi materiali da costruzione, quali finestre e materiali isolanti, o alcuni prodotti che utilizzano l’acqua, quali soffioni doccia e rubinetti, potrebbero contribuire ad un notevole risparmio energetico in fase di utilizzazione. Per intervenire nella fase progettuale del prodotto, la UE ha quindi istituito un quadro per l’applicazione delle specifiche comunitarie per la progettazione ecocompatibile, al fine di garantire la libera circolazione di quei prodotti che ottemperano a tali specifiche e di migliorarne l’impatto ambientale.
Gli Stati devono identificare gli aspetti ambientali significativi che riguardano la progettazione, tenendo presenti tutti gli stadi del ciclo di vita del prodotto; per ciascuno stadio vanno valutati gli aspetti ambientali (quali consumo presunto di materiali, energia e altre risorse; emissioni previste nell’aria, nell’acqua o nel suolo; ecc) e le potenzialità di un miglioramento di tali aspetti ambientali. I produttori devono quindi valutare il modello di un prodotto durante il suo intero ciclo di vita ed elaborare il profilo ecologico del prodotto, esaminando soluzioni progettuali alternative per individuare quella meno impattante. Tutti i prodotti connessi all’energia devono dunque rispettare queste norme ed essere identificati con il marchio di conformità CE. Con lo schema di decreto legislativo appena approvato, l’Italia assegna al Ministero dello Sviluppo Economico, supportato dall’Enea, i compiti di sorveglianza sul mercato dei prodotti connessi all’energia e di verifica della conformità dei prodotti alle norme sulla progettazione ecocompatibile, con la facoltà di obbligare i produttori ad adeguarsi, in caso di non conformità. Per i prodotti importati da uno Stato extra-Ue, spetta all’importatore garantire che essi siano conformi alle norme europee e marchiati CE.

Fonte: EdilPortale