Archeologia del paesaggio antropico nel territorio pratese: dalla Calvana a Gonfienti

9 Novembre 2010

Da rilevare distintamente come l’introduzione nella normativa regionale della definizione di Statuto del Territorio abbia riportato l’attenzione sulle specificità di ogni singolo luogo, con particolare riferimento agli ambiti culturali ed ambientali dei vari territori. Queste peculiarità, o per meglio dire prerogative, possono quindi intendersi come vere e proprie “matrici del paesaggio antropico”, e in quanto tali considerabili nella definizione del Piano Strutturale (PS) come elementi caratterizzanti le invarianti territoriali. Il Comune di Prato nell’ambito del procedimento avviato per
la Variante al PS, oltre all’aggiornamento dei quadri conoscitivi, ha introdotto anche lo studio particolareggiato delle Aree Protette esistenti per includere le “invarianti” del paesaggio antropico.
A tale scopo lo studio propedeutico alla formazione dello Statuto del Territorio, anche in attuazione degli adempimenti previsti dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, stabilisce infatti:
a) i criteri per il riconoscimento dei livelli di integrità e rilevanza dei valori paesaggistici ai fini dell’individuazione degli ambiti di paesaggio;
b) i criteri per l’attribuzione di obiettivi di qualità ai diversi ambiti di paesaggio;
c) le prescrizioni, le misure, i criteri di gestione per garantire la compatibilità paesistica degli interventi in specifiche aree;
d) le prescrizioni per l’inserimento di parametri vincolanti rispetto a previsioni dei piani territoriali di coordinamento e dei piani strutturali in sede di conformazione allo statuto del piano di indirizzo territoriale.


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