Il 72% degli imballaggi in alluminio immessi sul mercato durante quest’ultimo anno (pari ad oltre 46.500 tonnellate) è stato riciclato e reso disponibile al riutilizzo nei vari comparti industriali. Vantaggi ambientali ed economici grazie al rinnovabile.
Il CiAl, Consorzio Nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Alluminio, riunitosi a Milano lo scorso 29 Aprile, diffonde dati confortanti sia per quanto concerne ambiente ed energie rinnovabili, che per l’economia, binomio sempre più vincente.
I dati del 2010 indicano, infatti, che il 72% degli imballaggi immessi sul mercato durante quest’ultimo anno (pari ad oltre 46.500 tonnellate) è stato riciclato e reso disponibile al riutilizzo nei vari comparti industriali. Sono indici positivi, considerando sia il fattore ambientale ed ecologico, sia quello della ripresa economica delle imprese, le fonderie italiane ad esempio, che hanno chiuso il 2010 con un +18% rispetto al 2009. Il vantaggio ambientale è, invece, confermato dal fatto che le emissioni serra si sono ridotte con 371 mila tonnellate di CO2 in meno e vi è stato un risparmio di energia pari a 160 mila tonnellate di petrolio.
Questi risultati sono in linea con i livelli europei di recupero dell’alluminio, che raggiungono il 41% per le lattine, l’85% per l’edilizia e il 95% nel trasporto, come si evince dai documenti diffusi dalla European Alluminium Association. Inoltre, bisogna sottolineare che si tratta di un materiale riciclabile all’infinito senza che perda nessuna delle sue qualità, incentivi naturali al riutilizzo, effettuato sin dalle origini della sua commercializzazione e produzione, tanto che oggigiorno l’alluminio riciclato provvede ad un terzo del consumo mondiale di questo materiale.