Se non ci sarà un secondo periodo di impegno, sarà molto difficile raggiungere un pacchetto equilibrato (di decisioni) in questa negoziazione, ha informato la rappresentante del Venezuela, Claudia Salerno, durante una conferenza stampa.
Si trovavano al suo fianco i negoziatori degli altri Paesi dell’Alba: Bolivia, Ecuador, Nicaragua e Repubblica Dominicana. Non siamo disposti a cedere sulle nostre posizioni, ha aggiunto. Questa dichiarazione arriva alcuni giorni dopo che il Giappone ha ribadito, con grande fermezza, che non assumerà impegni per un secondo periodo nel quadro del protocollo di Kyoto, la cui prima scadenza è a fine 2012. I Paesi del Sud insistono per un’estensione di questo trattato firmato nel 1997, poiché è il solo strumento legale che ha obbligato i Paesi industrializzati a limitare le loro emissioni di gas a effetto serra (Ges) all’origine del cambiamento climatico. Entro il 2012, devono ridurle di oltre il 5 per cento rispetto al 1990. Tokyo si rifiuta però di vincolarsi, mentre il protocollo di Kyoto non copre più che circa il 30 per cento delle emissioni globali di Co2 e non impegnano i due Paesi che inquinano di più al mondo, la Cina e gli Stati Uniti, che non l’hanno ratificato. Mercoledì il negoziatore principale del Brasile, Luiz A. Figueiredo, avevano giudicato che si trattasse di una “questione chiave”. Da parte sua l’Unione europea ha ripetuto varie volte a Cancun di essere favorevole a una proroga, a determinate condizioni. Delegazioni di oltre 190 paesi sono riunite dal 29 novembre, al 10 dicembre, nella località balneare messicana per dare un nuovo slancio ai negoziati sulla lotta contro il cambiamento climatico, dopo la delusione di Copenaghen, un anno fa.
Fonte: LaStampa