Attualmente DAKU Italia produce materiale per il verde pensile, oltre a occuparsi di progettazione, direzione lavori con commesse che vanno dall’Italia alla Francia, Spagna, Svizzera fino ad arrivare al continente africano con Paesi come la Nigeria e l’Algeria.
DAKU Italia è un’azienda che ha sempre sperimentato tecnologie nuove e che da pochi anni ha vissuto un cambio epocale, grazie allo sviluppo di vere e proprie attività legate alla ricerca e all’innovazione che hanno portato nel 2019 alla registrazione di un brevetto per un nuovo sistema di irrigazione per il verde pensile (DAKU IRRIGA). L’azienda viene riconosciuta inoltre sempre nel 2019 come PMI innovativa, sancendo un cambio di paradigma per quanto riguarda le tematiche del verde pensile.
Il Progetto Blue Green Roof
Il Progetto Blue Green Roof, finanziato dalla Regione Veneto con la Misura POR FESR 1.1.4, vede la collaborazione del Consorzio di Bonifica Veneto Orientale, il Dipartimento di Agronomia Animali Alimentari Risorse Naturali e Ambiente (DAFNAE) dell’Università di Padova, l’Università IUAV di Venezia e le aziende PROTOLAB S.r.l. e MR ENERGY SYSTEMS S.R.L. per sviluppare una soluzione sostenibile per la gestione delle acque meteoriche.
La tecnologia sviluppata, che sembra non aver eguali al mondo, ha consentito un ripensamento del business model aziendale. Se prima l’obiettivo di DAKU era fondamentalmente produrre verde pensile in grado di resistere il più a lungo possibile e che fosse in linea con quanto richiesto dai clienti, ora l’obiettivo principale è quello di realizzare infrastrutture tecnologiche di copertura in grado di contrastare i cambiamenti climatici. Inoltre, tali infrastrutture tecnologiche devono essere in grado di produrre risultati che siano misurabili, replicabili e significativi.
Attraverso il sistema Blue Green Roof, DAKU Italia è riuscita a produrre delle vasche di laminazione per rispettare l’invarianza idraulica, ovvero l’acqua viene immagazzinata sul tetto attraverso queste vasche, le quali vengono progettate in funzione del carico neve. Possiamo parlare di una tecnologia completamente sostenibile, in quanto ci troviamo di fronte a una gestione intelligente dell’acqua grazie ad impianti tutti collegati da remoto e allineati con le previsioni metereologiche, in modo da consentire scarichi d’acqua preventivi qualora fossero previsti eventi atmosferici eccezionali.
Inoltre, se pensiamo alle estensioni ricoperte dai tetti capiamo che l’impatto di questa tecnologia può essere estremamente importante, soprattutto se consideriamo un altro aspetto legato all’acqua in qualità di vettore energetico.
L’acqua attraverso i suoi cambiamenti di stato può assorbire o cedere energia, come di fatto avviene durante il ciclo naturale dell’acqua nel processo di evaporazione e traspirazione. Tale processo è interrotto in città a causa del consumo del suolo, non consentendo all’acqua di svolgere il suo ruolo di termoregolatore ambientale.
Grazie a DAKU IRRIGA è possibile immagazzinare l’acqua e utilizzarla per l’irrigazione delle piante, che diventano così un mezzo per raffrescare l’edificio e l’ambiente. Le piante sono di fatto la componente tecnica più efficiente che esiste, consentendo all’acqua di tornare in atmosfera attraverso il processo di traspirazione. Il sistema di irrigazione consente inoltre un risparmio del 60% rispetto alla quantità utilizzata di solito per una superfice verde similare.
Infine, il progetto di ricerca ha consentito una vera e propria sperimentazione dei materiali, che sono stati cambiati in corso d’opera per garantire la sicurezza e l’efficienza degli stessi.
Quali sono i cambiamenti organizzativi sperimentati da DAKU Italia?
Il cambiamento più profondo è collegato alla condivisione dei valori di sostenibilità ambientale e del bene comune, valori perseguiti dalla società e da tutti i dipendenti.
In DAKU Italia c’è la convinzione che se si fa qualcosa che va bene per l’ambiente e per tutta la società ci sarà anche un ritorno economico. Questo cambio di paradigma è l’aspetto più interessante che ha vissuto l’azienda negli ultimi anni.
Perché aderire alla RIR Venetian Green Building Cluster?
Marino Fantin è sempre stato convinto che l’associazionismo sia la risposta che le microaziende possono dare al mercato per far fronte alla forte competenza delle grandi multinazionali.
“Nel DNA degli italiani abbiamo la piccola azienda con l’artigiano che è quasi un’artista. L’essere individualisti forse porta ad eccellere ma non porta ad essere i più forti. La collaborazione tra aziende può essere il vero punto di svolta, il mettersi insieme per raggiungere degli obiettivi in comune, mantenendo ognuno la propria individualità”.