Sono stati gli aeromobili americani Global Hawkche, dopo il disastro giapponese di Fukushima hanno sorvolato la zona della centrale nucleareaddentrandosi nella zona vietata per monitorare i reattori dopo le esplosioni avvenute a seguito del terremoto di marzo 2011. Grazie ai sensori a infrarossi incorporati dagli aerei sono state anche scattate foto che hanno permesso di chiarire maggiormente la situazione. L’alta radioattività infatti rendeva impossibile l’avvicinamento degli esseri umani.
In Italia i velivoli droni – così sono chiamati quelli a controllo remoto e senza pilota – sono utilizzati per scopi civili al fine di monitoraredissesti idrogeologici, frane, terremoti, incendie calamità naturali più in generale.
A Torino in questi giorni sono in esposizione presso il padiglione 1 del Lingotto Fiere di Torino in occasione di Protec, il primo Salone delle tecnologie e dei servizi per la protezione civile e ambientale, tre nuovi aereomobili che sono stati prodotti anche per scopi ausiliari come le comunicazioni in emergenza. Si chiamano Sky-Y,Falco e C-Fly e sono stati prodotti rispettivamente da Alenia Aeronautica, Selex Galileo, Nimbus.
I tre apparecchi sono stati realizzati all’interno delprogramma Smart-F1 (Sistema di monitoraggio avanzato del territorio), finanziato dalla Regione Piemonte per un investimento di 18 milioni di euro (2009-2011), cui si aggiungeranno 15 milioniper la seconda fase (2012-2014), e promosso dalComitato Promotore del Distretto Aerospazialedel Piemonte.
A settembre ci sarà una dimostrazione con unamissione di controllo e sorveglianza. I velivoli decolleranno da due aeroporti civili – Levaldigi e Benevagienna (Cn) – e i dati che raccoglieranno verranno raccolti e analizzati nella sala di controllo diAltec a Torino.
Fonte: virgilio.gogreen.it