Si prospetta una nuova fonte di energia pulita e rinnovabile. Raccogliere elettricità dall’umidità dell’aria. Dalle goccioline di vapore acqueo presenti nell’atmosfera. L’idea – del tutto nuova – sarebbe da guardare con un certo sospetto se non fosse contenuta in una ricerca presentata durante questa settimana al convegno dell’ American Chemical Society, una società scientifica e professionale che conta quasi 160.000 iscritti e che pubblica libri e riviste scientifiche.
Ecco di cosa si tratta. Fernando Galembeck, un ricercatore dell’Università di Campinas in Brasile, dice che le goccioline di vapore acqueo presenti nell’atmosfera non sono elettricamente neutre, ma si caricano di una piccolissima quantità di elettricità quando vengono a contatto con microscopiche particelle di polvere o di altri materiali presenti nell’aria. Non solo. Una volta accumulata la carica elettrica, le goccioline possono trasferirla ad altri materiali con cui entrano in contatto. Basta scegliere i materiali più adatti, dice Galembeck: si potranno realizzare dei pannelli con cui coprire tetti ed edifici. Egli ha battezzato l’elettricità così raccolta hygroelectricity, cioè elettricità umida o elettricità dall’umidità. I luoghi migliori per trasformare in energia elettrica i raggi del sole sono notoriamente quelli più soleggiati. Per raccogliere l’ hygroelectricity sarebbero invece ideali i climi umidi. Anzi, sostiene ancora Galembeck: assorbendo elettricità dall’atmosfera si preverrebbe addirittura la formazione dei fulmini che possono recare gravi danni a cose e persone.
Sul sito della American Chemical Society: “l’elettricità raccolta dall’aria potrebbe diventare la nuova energia alternativa” (qui).
Sulle Bbc News “il dibattito sulla possibilità di ricavare energia elettrica dall’aria” (qui).
Fonte: Blogeko