Gas inquinanti. Per le navi riduzione progressiva ma obbligatoria

17 Novembre 2012

 

L’Organizzazione marittima internazionale (IMO) ha adottato nuove misure vincolanti per ridurre le emissioni di gas serra derivanti dal trasporto marittimo. Le decisioni sono state assunte in occasione di un incontro a Londra dove sono stati adottati un “indice di efficienza energetica” (EEDI – Energy Efficiency Design Index) per le nuova unità navali e un “piano di efficienza energetica” (SEEMP – Ship Energy Efficiency Management Plan) che entrerà in vigore il 1° gennaio 2013 e riguarderà tutte le navi con una stazza lorda uguale o superiore alle 400 tonnellate. Per l’attuazione di questo piano non sono state date indicazioni prescrittive. Gli operatori hanno piena libertà sulla scelta delle tecnologie da utilizzare nelle progettazioni navali per il raggiungimento degli obiettivi di efficienza indicati. Per quanto riguarda le nuove costruzioni navali, l’IMO ha previsto che le unità costruite tra il 2015 e il 2019 dovranno migliorare del 10% gli attuali livelli di efficienza energetica. Questa percentuale sale al 20% per le costruzioni tra il 2020 e il 2024 e al 30% per le navi che saranno varate dopo quest’ultima data. Alcuni Paesi, tra cui Cina, Brasile, Arabia Saudita e Sud Africa, hanno tuttavia ottenuto un esonero per le nuove navi immatricolate entro il 2019 nei Paesi in via di sviluppo, motivato dall’accoglimento della richiesta di avere più tempo a disposizione per acquisire le tecnologie più avanzate. Secondo uno studio dell’IMO, in assenza di nuove misure vincolanti, le emissioni derivanti dal trasporto marittimo cresceranno tra il 150 e il 250% entro il 2050. La decisione dell’IMO è stata accolta favorevolmente dalla Commissione Europea, che il 15 luglio ha varato una nuova proposta di direttiva per ridurre del 90% le emissioni di anidride solforosa e dell’80% quelle di particelle fini prodotte dal trasporto marittimo. La proposta mira anche a incorporare nella legislazione UE le nuove norme adottate dall’IMO per garantirne una corretta applicazione da parte di tutti gli Stati membri.

 

Fonte: http://www3.lastampa.it/

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