Realizzare uno strumento di conoscenza e valutazione per la gestione e l’uso ottimale delle risorse geotermiche nelle Regioni Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia), a beneficio sia delle amministrazioni pubbliche che dei privati. È questo l’obiettivo del progetto VIGOR (Valutazione del Potenziale Geotermico delle RegiOni ConveRgenza), attivato nell’ambito della linea di attività 1.4 (Interventi innovativi di utilizzo della fonte geotermica) del Programma Operativo Interregionale “Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico” 2007-2013. Il progetto è nato dall’intesa tra il Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento Generale per l’Energia Nucleare, le Energie Rinnovabili e l’Efficienza Energetica e il CNR – Dipartimento Terra e Ambiente, che è il soggetto attuatore.
La geotermia – si legge nella scheda informativa dell’ufficio stampa POI Energia – sfrutta il calore del sottosuolo e viene utilizzata in modo diretto (come energia termica) oppure convertita in energia elettrica; benché essa sia presente ovunque nel sottosuolo, l’estrazione risulta economicamente conveniente solo nelle aree in cui sono presenti condizioni geologiche favorevoli, ossia sistemi idrotermali sufficientemente ricchi in fluidi termali a una profondità di poche migliaia di metri, che consenta di contenere le perdite di calore e di renderne efficiente l’utilizzo. Il progresso nelle tecnologie per produzione di energia elettrica a media temperature (cicli binari) e in sistemi idrotermali a bassa permeabilità mediante stimolazione e reiniezione (Enhanced Geothermal System “EGS”) ha consentito di aumentare enormemente le stime di potenza elettrica producibili con la geotermia, anche in aree del territorio nazionale che sono situate al di fuori delle aree geotermiche tradizionali.
In Calabria, Campania, Puglia e Sicilia la quantità di energia prodotta da fonte geotermica è ad oggi ancora irrilevante: tuttavia ci sono prospettive interessanti grazie a innovative tecnologie, capaci di innescare un ciclo termico anche con differenza di temperature modeste. Il progetto VIGOR, che ha una durata di 24 mesi e prevede un investimento pari a 8 milioni di euro, mira a fornire ai potenziali futuri utilizzatori della fonte geotermica, informazioni analitiche utili ad avviare attività di prospezione e di utilizzo dell’energia da tale fonte, e di ampliare le conoscenze del potenziale naturale e della concreta possibilità di valorizzazione della risorsa geotermica nelle Regioni Convergenza. Inoltre, il progetto si propone di fornire al Ministero dello Sviluppo Economico – DGENRE studi di fattibilità, utilizzabili per l’emanazione di bandi specifici. Nella prima fase del progetto saranno ricavate e sistematizzate le informazioni necessarie alla progettazione e alla costruzione di modelli di intervento integrati. La seconda fase prevede la realizzazione di progetti esecutivi “entro una profondità media adeguata – spiega una nota del Ministero – per produrre energia elettrica, condizionamento di ambienti e per utilizzare il calore geotermico in campo industriale, agroalimentare e termale-turistico. Già alla fine del primo anno di attività saranno individuati i primi 4 casi-tipo di progetti dimostrativi di impianti geotermici con caratteristiche analoghe a progetti realizzabili nelle Regioni Convergenza”.
Fonte: Casa&Clima