Giornata mondiale vento, Europa celebra eolico

24 Giugno 2013

Impianto eolicoROMA – Il mondo dell’eolico in tutta Europa festeggia il ‘Wind day’, la Giornata del vento promossa dall’Ewea (Associazione europea dell’energia eolica) e dal Gwec (Global wind energy council). Come tutti gli anni, l’Anev (Associazione nazionale energia del vento) organizza in Italia attività ed eventi per celebrare la Giornata. Tema di quest’anno è l’eolico e le sue potenzialità “per combattere la crisi climatica e contribuire a raggiungere gli obiettivi europei di produzione di energia da fonti rinnovabili decisi per il 2020”. Secondo una stima di Legambiente, in uno scenario “realmente sostenibile”, l’eolico potrebbe arrivare a garantire il 10% dei fabbisogni elettrici italiani complessivi.

Il quadro attuale parla di 8.383 MW (Megawatt) installati in Italia che nel 2012 hanno consentito di soddisfare i fabbisogni di oltre 5,2 milioni di famiglie, con 13,2 TWh (Terawattora) prodotti. A maggio di quest’anno, in base ai dati di Terna, l’eolico ha garantito il 5,9% della produzione elettrica italiana, facendo registrare un incremento di oltre il 44% rispetto allo stesso mese del 2012. A livello europeo i primi cinque Paesi per potenza installata sono: Germania (31.308 MW), Spagna (22.796 MW), Regno Unito (8.445 MW), Italia (8.383 MW), Francia (7.564 MW).

In rapporto al numero di abitanti, però, al primo posto c’é la Danimarca; seguono Spagna, Irlanda, Portogallo, Svezia e Germania. In base all’estensione del territorio, è sempre la Danimarca a piazzarsi prima, seguita da Germania, Olanda, Portogallo, Spagna e Belgio. Per il presidente di Anev, Simone Togni, “il punto fondamentale da cui il settore dell’energia deve ripartire è l’ottimizzazione e la razionalizzazione degli incentivi, privilegiando le fonti più virtuose”.

Ma Legambiente lancia l’allarme sul blocco dello sviluppo delle fonti pulite, nonostante – spiega Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – “l’Italia abbia tutto da guadagnare nel puntare sull’eolico: i fattori principali sono essenzialmente rintracciabili nella “burocrazia e un incredibile caos normativo”, oltre che nella mancanza di “linee guida” e della “pressione delle lobby delle fonti fossili”. I benefici ambientali ed energetici dell’eolico, spiega un grafico dell’Anev, sono calcolabili per il futuro in quasi 30 milioni di barili risparmiati al 2020; a oggi ci si ferma a sotto i 20 milioni. Le emissioni in atmosfera evitata superano i 9 milioni di tonnellate di CO2; al 2020 potrebbero sfiorare i 15 milioni.

Sul fronte dell’occupazione il settore eolico offre lavoro a circa 40.000 addetti, con una crescita media di 5.000 posti all’anno. Il contributo potrebbe raggiungere 66.000 posti di lavoro con il raggiungimento dei target al 2020 di 16.200 MW, cosa che porterebbe il vento a coprire il fabbisogno elettrico di 12 milioni di famiglie e a un miglioramento della qualità dell’aria con il taglio di 23,4 milioni di tonnellate di CO2.

FONTE: ANSA