Nell’acquisto degli arredi le Pubbliche Amministrazioni sempre più spesso fanno riferimento, sia in Italia che negli altri paesi europei ed extraeuropei, al “Green Public Procurement (Acquisti Verdi Pubblici)”, strumento di politica ambientale volontario che incoraggia la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti sostenibili.
Per conoscere i requisiti rispondenti alla politica del Green Public Procurement si fa riferimento al documento “Criteri Ambientali Minimi per l’acquisto di arredi” definito in origine dalla Comunità Europea ed adeguato successivamente alle realtà nazionali, tra cui l’Italia.
In Italia il documento è stato elaborato dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con un gruppo di lavoro composto dall’Associazione FederlegnoArredo, da alcuni enti pubblici, tra cui l’ENEA, e da diversi laboratori di prova tra cui il COSMOS e il CATAS.
Riconosciuto e pubblicato in Gazzetta Ufficiale a Marzo 2011, il documento “Criteri Ambientali Minimi per l’acquisto di arredi” prevede sia un set di criteri ambientali di base, sia dei criteri migliorativi da prendere in considerazione quando la procedura di appalto prevede dei meccanismi premianti per i prodotti maggiormente virtuosi dal punto di vista ambientale.
I criteri base riguardano la legalità del legno, le limitazioni agli inquinanti presenti nel legno da riciclo, la marcatura delle parti in plastica al fine di consentirne il riciclaggio, il contenuto di COV nei prodotti vernicianti e negli adesivi, la disassemblabilità dei prodotti, la disponibilità di parti di ricambio per almeno 5 anni dalla data di acquisto, e la riciclabilità degli imballi.
Tra i criteri premianti sono stati considerati la certificazione forestale, la percentuale di materiale riciclato, la qualità dei tessuti e dei materiali per l’imbottitura, oltre a criteri più restrittivi per il contenuto di COV e i materiali da imballaggio.
Fonte: Rapporto Ambientale 2010 FederlegnoArredo
Fonte: http://www.officebit.com