LA CULTURA DELL’ARCHITETTURA PRIMA E DOPO IL COMPUTER
Da troppo tempo la cultura architettonica sembra essersi imprigionata tra una confusa accumulazione di linguaggi (formali) e lo star – system. I “media” preposti alla diffusione critica – le riviste “specializzate” – sono diretti a tempo indeterminato da architetti-imprenditori interessati a diffondere acriticamente i loro patrocinati, senza alcuna palese motivazione di prospettare ai lettori spaccati critici e culturali più responsabili e didatticamente (e professionalmente) efficaci, con metodica comparativa.
L’architettura, dimenticato il suo “statuto vitruviano”, è divenuta “macroscultura” e persino semplice “gestualità”, resa perfettamente indifferente alle attività da ospitare.
La ricerca disperata di visibilità ha ormai intossicato i più giovani, diventati impazienti persino al più umile e necessario tirocinio. Sembra essere scomparsa l’umiltà paziente dell’apprendimento e dell’apprendistato. Siamo insomma in una stagione ove ogni “ratio” disciplinare è vista con insofferenza.
Tramite il Corso “L’Architettura Invincibile” si ha l’ambizione di tornare a far riflettere chi è preposto a immaginare e a tradurre concretamente l’architettura, affidandone le sollecitazioni (le conversazioni) a Docentiche si siano distinti per la loro elaborazione critica di intellettuali ancor prima che come operatori.
Il corso, fatte queste premesse, intende (ri)scoprire quelle che sono le motivazioni emozionali alla base della progettazione architettonica intesa come sintesi mirabile fra capacità intellettuale e intuizioni tecniche.