Per dare continuita’ al mercato italiano del fotovoltaico e’ ipotizzabile una riduzione di non meno del 30% degli incentivi che potrebbe essere contenuta nel decreto interministeriale di prossima emanazione. E’ quanto sostiene Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, intervenuto ad un incontro, organizzato dal Kyoto Club sulla governabilita’ del settore fotovoltaico, alla luce del decreto legislativo sulle energie rinnovabili, emanato il 3 marzo e firmato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano lo scorso 7 marzo. E’ un taglio importante quello del 30% – riconosce Tabarelli – con il quale, comunque, il mercato reggerebbe. Si fermerebbe, invece, se venisse lasciato nell’incertezza o se si proponessero tagli simili a quelli tedeschi. L’Italia non puo’ arrivare all’efficienza tedesca.
Il presidente di Nomisma Energia ha fatto sapere che ci sono ”continui contatti” con il Ministero dello Sviluppo Economico che sta ”lavorando alacremente” per produrre prima della scadenza (31 maggio 2011) un quadro sugli incentivi. Rimodulare gli incentivi, per Tabarelli era necessario, perche’ quelli mantenuti finora sono stati troppo generosi e hanno generato un boom del settore. Dobbiamo riconoscere che tra i 200mila impianti che generano 7,2 GW ci sono anche molti piccoli imprenditori e famiglie. E’ un caso imprenditoriale dietro al quale e’ evidente una sensibilita’ ecologica. Bene ha fatto, dunque, per Tabarelli il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani a ”mettere le mani su questo tema”. Quanto alle critiche al provvedimento che stanno arrivando soprattutto dall’opposizione, si tratta di ”forzature” alle quali ”occorre resistere”.
Fonte: Ansa