Pannelli fotovoltaici, ecco le novità: ultrasottili e da dipingere

29 Ottobre 2012

Che il fotovoltaico fosse un’utile fonte di energia, ormai, era notizia nota. Che potesse essere anche bello ed esteticamente piacevole, tanto da essere inserito di buon grado nell’architettura della propria casa, invece, è sorpresa recente.

L’Università di Melbourne, in Australia, ha condotto in merito un’affascinante ricerca, concentrandosi sulla composizione dei pannelli fotovoltaici, e arrivando, grazie all’ausilio delle nanotecnologie, ad elaborare la realizzazione di strutture rinnovabiliultraleggere, in grado addirittura di essere pitturate o stampate.
Questa scoperta permetterà di evitare ingombranti strutture da installare sugli edifici, appoggiandosi invece a celle solari talmente piccole da poter essere sospese in un liquido. I pannelli così sviluppati vengono realizzati utilizzando nanocristalli del diametro di pochi milionesimi di millimetri, impiegando così solo l’1% dei materiali necessari per i pannelli convenzionali. La tecnologia brevettata si basa infatti su inchiostri contenenti i nanocristalli: scegliendo la giusta combinazione di inchiostro superficie, vetro, plastica o metallo che sia, è possibile crearecellule solari efficienti usando pochissimo materiale o energia. Ecco quindi che questi pannelli potranno essere integrati negli edifici durante la costruzione, diventando, a piacimento dell’utente finale, parte delle finestre o del tetto.
In sintesi, il meccanismo ideato funziona grazie ainanocristalli, particelle semiconduttrici di un materiale detto cadmio telluride, che ha forti capacità di assorbimento della luce. Grazie alle loro dimensioni microscopiche, le particelle rimangono sospese nella soluzione e possono essere così applicate su una varietà di materiali.Asciugandosi, gli strati di nanoparticelle formano una pellicola e depositando diversi strati di pittura si possono correggere le irregolarità che possono comparire durante il processo di asciugatura. Il risultato e’ una pellicola densa e uniforme, ideale per formare pannelli solari ultraleggeri.

Fa riflettere anche il commento di Brandon MacDonald, coordinatore della ricerca, secondo il quale le celle così create, stampabili e flessibili, potranno contribuire a ridurre sostanzialmente il costo dell’energia rinnovabile. Insomma, saremmo di fronte ad un progresso tecnologico che, oltre a rendere le rinnovabili più adattabili alle esigenze comuni, sarebbe anche orientato a integrare il fotovoltaico non solo nelle case dei cittadini, ma anche nel libero mercato.

Fonte: virgilio.gogreen.it