PNRR, il dettaglio degli interventi stradali e ferroviari

30 Giugno 2021

Veicoli elettrici, estensione della rete ad alta velocità, 5G per la sicurezza stradale fra gli interventi previsti dal PNRR.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ammonta complessivamente a 235,12 miliardi di euro. Il Mims ribadisce che la ‘cura del ferro’ resta essenziale per la transizione ecologica e per lo shift modale: sono previsti forti investimenti per sviluppo dell’alta velocità e delle linee regionali e si stima un abbattimento di 2,3mln tonnellate di CO2 all’anno”. Tra le 6 “Missioni” indicate, sono particolarmente legate al settore dei trasporti quelle legate a Rivoluzione verde e transizione ecologica (69,94 miliardi di €) e Infrastrutture per una mobilità sostenibile (31,46 miliardi).

PNRR interventi stradali: Piano “Italia 5G”

Per quanto riguarda l’ingegneria delle telecomunicazioni, si contempla (Piano “Italia 5G”), l’obiettivo di incentivare lo sviluppo e la diffusione dell’infrastruttura 5G nelle aree mobili “a fallimento di mercato”. Ovvero le zone dove sono state sviluppate solamente reti mobili 3G e non è pianificato lo sviluppo di reti 4G o 5G nei prossimi 3 anni, o vi sono reti 4G che non garantiscono una performance adeguata.

Nel Piano sono inclusi interventi per accelerare la diffusione della copertura 5G lungo oltre 2.000 km di corridoi di trasporto europei e 10.000 km di strade extra-urbane. Questo al fine di abilitare lo sviluppo di servizi a supporto della sicurezza stradale, della mobilità, della logistica e del turismo.

Trasporto rapido di massa

Il documento relativo al PNRR riporta che 2 italiani (maggiorenni over18) su 3 nel 2019 hanno utilizzato l’auto ogni giorni. Con un utilizzo pari al 60% degli spostamenti. L’utilizzo dei sistemi di trasporto pubblici si ferma al 10%, con le inevitabili conseguenze sulla vivibilità delle città e sulla qualità dell’aria. E dove si deve perseguire l’obiettivo di incentivare il trasporto rapido di massa.

La misura prevede la realizzazione di 240 km di rete attrezzata per le infrastrutture del trasporto rapido di massa suddivise in metro (11 km), tram (85 km), filovie (120 km), funivie (15 km), mirato principalmente sui grandi centri urbani.

Veicoli elettrici e infrastrutture di ricarica

Viene mantenuto l’interesse verso i veicoli elettrici e le infrastrutture ad essi dedicati per la ricarica. Per raggiungere gli obiettivi europei in materia di decarbonizzazione è previsto un parco circolante di circa 6 milioni di veicoli elettrici al 2030. E per i quali si stima siano necessari 31.500 punti di ricarica rapida pubblici.

Al fine di permettere la realizzazione di tali obiettivi, l’intervento prevede lo sviluppo di 7.500 punti di ricarica rapida in autostrada e 13.755 in centri urbani. Oltre a 100 stazioni di ricarica sperimentali con tecnologie per lo stoccaggio dell’energia.

Ammodernamento dei mezzi

Questo implica anche un rinnovo dei mezzi. Per le flotte di autobus, è previsto l’acquisto entro il 2026 di circa 3.360 bus a basse emissioni; 53 nuovi convogli ferroviari e 100 vetture di nuova concezione per sostituire altrettanto materiale rotabile.

Il piano prevede l’incremento sia di mezzi elettrici sia di mezzi a idrogeno. Arrivando all’installazione in Italia di circa 5 GW di capacità di elettrolisi entro il 2030.

Inoltre sarà finanziato l’ammodernamento del parco automezzi dei Vigili del Fuoco. Con l’introduzione di circa 3.600 veicoli elettrici e veicoli alimentati a gas per i servizi istituzionali e l’introduzione di 200 nuovi mezzi con alimentazione ibrida elettrico-endotermica negli aeroporti.

Manutenzione di ponti e viadotti

La riforma prevede l’attuazione del “Decreto Semplificazioni” (Decreto-legge n. 76 del 16 luglio 2020, convertito in Legge n. 120 dell’11 settembre 2020) nella parte in cui prevede il trasferimento della titolarità di ponti, viadotti e cavalcavia sulle strade di secondo livello a quelle di primo livello (autostrade e strade statali), dagli enti locali direttamente allo Stato. Il piano riporta che si ritiene che ciò consentirà un aumento della sicurezza complessiva della rete stradale. In quanto la manutenzione di ponti, viadotti e cavalcavia sarà direttamente legato alla competenza dell’ANAS e/o delle società concessionarie autostradali.

Estensione della rete ad alta velocità

Sulle tratte ferroviarie interessate dagli investimenti prosegue la volontà di estensione della rete ad alta velocità (ad esempio la tratta Verona-Vicenza-Padova), e interventi lungo i corridoi europei. Tra i quali spicca la tangenziale ferroviaria di Trento, che porta la capacità della linea fino a 400 treni/giorno e rappresenta una rivoluzione urbana storica per la città, collocata lungo uno dei principali corridoi europei.

Le “connessioni diagonali” hanno un importante ruolo per poter collegare Tirreno e Adriatico, trovando quindi gli interventi dedicati alla Orte-Falconara, alla Roma-Pescara e Napoli-Bari. Con miglioramenti che stanno coinvolgendo anche la “Basentana” Taranto-Potenza-Battipaglia.

Nell’hinterland milanese verranno quadruplicate le tratte Rogoredo-Pavia e Rho-Parabiago. Mentre in Sicilia potranno procedere le tratte intermedie utili al collegamento Palermo-Catania.

Sarà migliorata l’accessibilità e l’intermodalità di molte stazioni, in particolare del Sud. Tra queste quelle di S. Giovanni, Messina Centrale e Messina Marittima, Benevento, Caserta, Bari, Taranto, Lecce, Crotone, Pescara, Potenza ed altre ancora. Questi interventi ferroviari e stradali ricoprono 24,77 miliardi. Con riforme che prevedono l’accelerazione dell’iter di approvazione dei progetti ferroviari e del contratto tra RFI e MIMS (Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili).


Credit: https://www.teknoring.com/news/infrastrutture/pnrr-interventi-stradali-ferroviari/