Grazie al riutilizzo dell’acqua piovana è possibile risparmiare sulla bolletta e rispettare l’ambiente in modo semplice ed economico. I tuoi nonni forse si ricordano ancora i tempi in cui, per risparmiare, si riempiva la tinozza d’acqua piovana e ci si lavava.
Oggi sicuramente non ti sogneresti mai di fare una cosa del genere a causa dell’inquinamento ambientale che influisce anche sulle piogge, rendendole sicuramente poco raccomandabili per essere usate a fini igienici.Nonostante ciò l’acqua piovana, soprattutto se filtrata, può tornare utile in molti altri modi, garantendoti di evitare sprechi e risparmiare sui consumi, grazie alle sue caratteristiche simili a quella distillata.
Usi e vantaggi dell’acqua piovana
Il primo vantaggio dell’acqua piovana è sicuramente il suo essere gratuita, di conseguenza tutti i suoi utilizzi vanno a sottrarsi ai normali consumi dell’apertura del rubinetto, per la felicità tua e di Madre Natura.
L’acqua piovana non contiene cloro né calcare. Queste caratteristiche la rendono ottima per essere utilizzata per la lavatrice o la lavastoviglie, per pulire il pavimento, per le pulizie di casa, per lavare la macchina, per annaffiare le piante, per riempire lo scarico del water e chi più ne ha più ne metta! In ogni caso resta sconsigliabile utilizzarla per bere o per lavarsi, anche se filtrata.
Raccolta e filtraggio dell’acqua
Riempire il balcone di bacinelle ed iniziare una vigorosa danza della pioggia non è sicuramente lo stratagemma più adatto (né il più comodo) per risparmiare sulla bolletta. Fortunatamente esistono altri metodi più semplici ed efficaci per riciclare l’acqua piovana.
Costruire un impianto di recupero dell’acqua piovana è più semplice di quel che si possa pensare e non è necessario avvalersi di un tecnico se sai maneggiare qualche attrezzo del mestiere. Per prima cosa bisogna costruire un sistema di grondaie che faccia convergere l’acqua piovana in un unico serbatoio (esterno o interrato). È necessario inserire almeno un filtro che separi l’acqua dalla sporcizia prima che arrivi all’interno del serbatoio. Infine collegare il serbatoio alla rete idrica di casa aggiungendo un impianto di aspirazione ed una centralina che possa regolare il flusso dell’acqua ed interromperlo quando il serbatoio si svuota, riallacciandosi alla normale rete idrica.
Questo metodo, oltre a far risparmiare molto sulla bolletta dell’acqua nei mesi più piovosi, permetterebbe (se utilizzato da tutti) di ridurre anche i danni che l’eccessiva pioggia causa frequentemente alle città.
Nuove frontiere del risparmio ecologico
Un nuovo modello di eco-edilizia si è affacciato sul mercato riuscendo a conciliare energia solare e recupero dell’acqua: il tetto a farfalla.Questo tipo di tettoia ha una forma a “V” ed i lati interni sono rivestiti di pannelli fotovoltaici così da risparmiare sull’elettricità. Allo stesso tempo questa forma consente all’acqua piovana di raccogliersi verso il vertice, dov’è posto un tubo che la trasporta al serbatoio.Questa è solo una delle infinite novità in campo di eco-edilizia. Campo che pian piano si va espandendo sempre più e che oramai rappresenta l’emblema del futuro accessibile ed eco-friendly.