Fra i più significativi programmi di rigenerazione urbana in corso nel capoluogo lombardo, SeiMilano rinnova il rapporto tra architettura e paesaggio all’insegna della permeabilità e di una ritrovata alleanza fra cemento e verde pubblico.
Come vivremo nel post-pandemia? In quale modo le urgenze emerse nel corso dell’emergenza sanitaria si rifletteranno sulla progettazione degli spazi abitativi privati e di quelli destinati alle esperienze condivise? Sarà possibile soddisfare la sempre più ricorrente richiesta di un rinnovato rapporto fra ambiente costruito e paesaggio? A partire da marzo 2020, parallelamente al primo lockdown, in Italia e nel resto del mondo i progettisti hanno iniziato a interrogarsi su tali quesiti. Talvolta sollecitato dalla stampa di settore oppure esito di spontanee manifestazioni di idee, questo “esercizio collettivo del pensiero” ha permesso di individuare alcune strategie e soluzioni da adottare per affrontare i bisogni derivanti dalla crisi globale. Lungi dal convergere verso una risposta unitaria, la comunità che opera nei settori dell’architettura, dell’ingegneria e del design ha prefigurato una pluralità di scenari, anche antitetici fra loro. Nel panorama italiano si è dibattuto attorno alla prospettiva di un possibile ripopolamento delle aree a ridotta densità di popolazione, puntando anche sulle potenzialità offerte dal lavoro a distanza. Una visione che è stata accompagnata dall’ipotesi di interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, a lungo abbandonato o trascurato, di ripristino delle infrastrutture secondarie, nonché di messa in sicurezza del territorio. In parallelo va registrata l’attenzione riservata al concetto di prossimità, sintetizzato nella formula “15-minute city” coniata dal direttore scientifico della Sorbona di Parigi, Carlos Moreno. In base a questo modello di pianificazione urbana è nel raggio di un quarto d’ora, una distanza da coprire a piedi o in bicicletta, che i cittadini dovrebbero disporre di tutte le condizioni e dei servizi indispensabili alla loro esistenza: dalla dimora al lavoro, dall’accesso all’approvvigionamento alimentare fino all’offerta di termini di istruzione, cultura, cura del corpo e tempo libero. Limiti e vantaggi di questa formula continuano ad alimentare il confronto fra gli esperti del settore, coinvolgendo anche politici e amministratori. Alcune città stanno già guardando con interesse a tale visione; in altre si punta a verificarne l’applicabilità, per provare ad arginare criticità croniche legate alla mobilità e al trasporto pubblico.
Già prima che la pandemia si manifestasse nella sua drammaticità, rivelando una dirompente propensione a incidere in (quasi) tutti i settori produttivi e nelle più consolidate forme di scambio, incontro e socialità, alcune esperienze di progettazione proponevano modelli per rinnovare il nostro modo di vivere in città, introducendo un’inedita gamma di servizi o facendosi promotrici di nuove forme di alleanza con il verde pubblico. Intrapreso nel 2017, con l’obiettivo dell’ultimazione del primo blocco residenziale entro il 2022, il programma di rigenerazione urbana SeiMilano si qualifica come uno dei più rilevanti fra quelli attualmente in corso nel capoluogo lombardo. Non solo perché l’estensione dell’area al centro di questa complessa operazione di riqualificazione urbana e paesaggistica oltrepassa i 300.000mq.
A promuoverla è la società di sviluppo immobiliare Borio Mangiarotti: fondata nel 1920 e considerata fra i protagonisti del panorama immobiliare milanese, ha contribuito allo sviluppo di oltre 500 edifici in cento anni; negli ultimi anni sta operando anche come developer e general contractor. Sviluppato da Borio Margiarotti insieme al fondo globale di alternative investments Värde Partners, il quartiere multifunzionale in costruzione in zona Bisceglie è stato infatti concepito a partire da alcuni dichiarati obiettivi: favorire la massima permeabilità tra architettura e paesaggio e incoraggiare lo sviluppo di una comunità di persone che possa stringere un profondo legame di appartenenza con il luogo. Un traguardo quest’ultimo, su cui l’azienda di costruzione milanese punta molto: «Uno dei nostri obiettivi è stato fin da subito quello di riuscire a creare un luogo al quale le persone sentissero di appartenere, nel quale potesse nascere una nuova comunità contemporanea, che si riconoscesse nei valori fondanti del nostro progetto». Nel quadrante sud-ovest della città, in prossimità della fermata metro Bisceglie, sta prendendo forma un complesso – residenziale, commerciale e direzionale – progettato, in primis, per essere perfettamente integrato a un parco pubblico di 160.000 mq. A essere coinvolti nell’operazione, esito di un investimento di 250 milioni di euro, sono gli studi Mario Cucinella Architects – MC A – guidato dall’architetto Mario Cucinella e attivo nell’architettura civile, commerciale, dell’educazione e sanitaria e nell’urban design su scala globale – responsabile del masterplan architettonico e dei progetti dei singoli edifici; MDP, Michel Desvigne Paysagiste, responsabile del landscape design; It’s – società di architettura fondata nel 2016 da Alessandro Cambi, Francesco Marinelli e Paolo Mezzalama, con sedi a Roma, Parigi e Ginevra – cui è stata affidata la progettazione di CAM – Centro Aggregativo Multifunzionale che sarà in parte destinato ai servizi sociali del Comune; la società di progettazione AGP. L’opera è già in fase di realizzazione. Gli impianti milanesi di Rho e Zibido San Giacomo della società Calcestruzzi stanno fornendo l’impresa Borio Mangiarotti per il nuovo cantiere Sei Milano in costruzione nella zona di Via Bisceglie.
Nel complesso, il programma SeiMilano prevede che a, poco più di un quarto d’ora di metropolitana dalla stazione Duomo, sorgeranno circa 1.000 residenze smart, in edilizia libera e convenzionata; nei 10.000mq riservati alla funzione commerciale potranno insediarsi decine di attività; avranno la possibilità di fissare la propria sede realtà aziendali che sceglieranno di collocarsi nei 30.000mq destinati agli uffici. «Il modo di vivere è cambiato nel corso degli anni e progettare case oggi non significa solo definire appartamenti accattivanti, ma realizzare un eterogeneo ecosistema abitativo, che parte dalla singola unità, prosegue con gli spazi comuni dell’edificio e culmina nell’ambiente del quartiere», evidenziano dall’azienda Borio Mangiarotti «L’abitare è sempre più fluido ed è quindi necessario sentirsi a casa anche oltre le mura domestiche, grazie a servizi che agevolino l’incontro e la socializzazione». Proprio per questo, i residenti di SeiMilano potranno contare su aree per il co-working, spazi per l’infanzia e lo sport, sulla biblioteca degli oggetti, sulla conciergerie evoluta. A disposizione ci sarà la Planet App, sinonimo di gestione della propria abitazione via smartphone e strumento per entrare in contatto con la vita e le dinamiche del quartiere.
«Il progetto SeiMilano propone il tema della “città-giardino”, perseguendo un modello di sviluppo urbanistico caratterizzato da una ritrovata simbiosi tra architettura e paesaggio. L’idea alla base dell’intervento è quella di creare un parco abitato aperto alla città sfruttando alcune caratteristiche logistiche, quali la prossimità alla stazione della Metropolitana Bisceglie e l’estensione dell’area che consente la creazione di un grande parco quale nuova infrastruttura verde per lo sport e il tempo libero a servizio della collettività», racconta a riguardo l’architetto Mario Cucinella, che nel 2018 ha curato il Padiglione Italia in occasione della 16^ Mostra Internazionale di Architettura, a Venezia. «Il disegno del masterplan di SeiMilano nasce dalla relazione tra il progetto del nuovo parco e la struttura degli edifici, ovvero da una frammentazione dello spazio costruito per favorire la permeabilità tra parco, residenze, spazi pubblici e privati e il resto della città», prosegue, chiarendo uno dei caratteri dell’intervento. Allo scopo di dotare l’intera area di un parco, vasto e incontaminato, le nuove costruzioni si concentrano lungo due direttrici fra loro perpendicolari, corrispondenti ai confini settentrionale e orientale del sito di intervento, senza ulteriori estensioni. Più nel dettaglio, lungo l’asse nord-sud sono previste 524 abitazioni, divise in due “blocchi”. Ad accompagnarle, insistendo nella medesima direttrice, sono gli uffici e, nell’estremità opposta, l’area commerciale e il centro polifunzionale di SeiMilano. In connessione diretta con il tessuto urbano esistente, con affaccio su Via Calchi Taeggi, sono poste le restanti abitazioni incluse nel programma: si tratta degli edifici più alti del progetto; al piano terra accoglieranno le attività commerciale e al primo piano le aree condominiali comuni. Piste ciclabili, boulevard di quartiere e passeggiate pedonali attraverseranno l’intero quartiere, assicurando la mobilità interna nella “città-giardino” milanese; annunciata anche l’edificazione di un asilo e di una scuola materna.