Lo sferisterio di Rimini, cominciato nell’ottobre del 1815, fu terminato nel giugno dell’anno seguente e inaugurato il 24 giugno 1816 con una partita fra locali e noti giocatori forestieri. Nell’Ottocento lo sport di gran lunga più popolare era il gioco del pallone, che – a dispetto del nome – niente ha a che spartire col calcio attuale. Si giocava con una coriacea palla di cuoio e nodosi bracciali di legno ricoperti di aculei, in quattro contro quattro. Gli sferisteri dove si disputavano le partite, erano muniti, da un lato, di un altissimo muro di mattoni, contro cui si faceva rimbalzare la palla. In questo secondo dopoguerra è stata fatta piazza pulita dei generosi doni di Angelo Antimi, abbattendo improvvidamente lo sferisterio e radendo al suolo Villa Sartoni col suo parco, per costruirvi proprio il Palazzetto dello Sport. A Rimini dell’antico sferisterio resta solo un portale coperto d’edera, che fu murato nel secondo dopoguerra e si trova tuttora in Via Massimo D’Azeglio.
Servizio di Chiara Vannoni.
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