The Lightcatcher: inaugurato a Melbourne l’MPavilion 2021 di MAP studio

7 Dicembre 2021

Una sorta di faro urbano che accoglie e illumina le attività culturali previste per la comunità.

È stato inaugurato il 2 dicembre scorso a Melbourne l’MPavilion 2021, il settimo di una serie di padiglioni che quest’anno porta la firma italiana degli architetti Francesco Magnani e Traudy Pelzel di MAP studio.

Il progetto per il padiglione temporaneo, commissionato dalla Naomi Milgrom Foundation per essere realizzato nei Queen Victoria Gardens, originariamente prevista per il 2020 ed è stato postposto a causa della pandemia da Covid 19, “esplora la condizione del dispositivo architettonico come potente attrattore e manifestazione della qualità creativa e dinamica della città di Melbourne”.

“La struttura immaginata” ci spiegano i progettisti “è un dispositivo riflettente che si qualifica come una sorta di faro urbano che accoglie e illumina le attività culturali previste per la comunità nella stagione estiva di MPavilion 2021 a Melbourne.

Light Catcher si propone come segno urbano del consolidato ruolo di luogo civico di incontro e ispirazione che contraddistingue l’MPavillon in Queen Victoria Gardens.
L’astrazione geometrica del padiglione lo qualifica come un palcoscenico destinato ad ospitare una molteplicità di eventi in continua evoluzione, come le variazioni della luce che potrà riflettere. Una struttura caleidoscopica pensata per amplificare attività, persone e colori.

Il sistema permeabile di sostegni a terra, a forma di U, consente un uso versatile dello spazio sottostante a seconda delle esigenze dell’intenso programma e delle diverse tipologie di eventi che si succederanno nella stagione estiva a Melbourne.

A causa della pandemia il padiglione è pensato come un palcoscenico attorno al quale le persone si riuniscono per assistere ad eventi e spettacoli, piuttosto che come uno spazio coperto sotto il quale le persone si raccolgono.

Light Catcher è costituito da una struttura reticolare in acciaio in profili tubolari zincati e verniciati che sorreggono una serie di pannelli rivestiti in alluminio a specchio che riflettono la luce, i colori, le attività e le persone che utilizzeranno questo spazio. Queste superfici consentiranno anche una certa ombreggiatura.

Il reticolo tridimensionale – basato su moduli quadrati 2x2x2 metri – configura un volume con base di 12 metri e altezza di 6 metri che copre complessivamente una superficie di 150 mq.
La struttura sembra fluttuare al di sopra della superficie colorata in gomma dalla forma organica. I quattro pilastri in cemento armato prefabbricato, grazie alla particolare forma ad U e ai bordi lisci, possono essere utilizzati anche come sedute”.

Il padiglione è concepito come una struttura temporanea che, attraverso l’utilizzo di componenti prefabbricate, può essere facilmente ricollocata in altro luogo secondo le indicazioni del programma della Fondazione Naomi Milgrom.

MAP Studio
John Gollings

Credit: https://www.archiportale.com/news/2021/12/architettura/the-lightcatcher-inaugurato-a-melbourne-l-mpavilion-2021-di-map-studio_86203_3.html