Non sarà certo l’impianto più grande del mondo, ma sicuramente il più alto. Siamo nel Tibet sud-orientale (villaggio Chek Kang, contea di Sangri) e tra qualche mese nascerà la centrale solare più alta del mondo, parliamo di un’ altitudine di circa 4.000 metri (per una potenza di 10 megawatt e una produzione annua di circa 20.000.000 kilowattora).
Investimento importante da parte di una terra che ha sempre basato il proprio fabbisogno elettrico sulla risorsa idrica. Il Tibet guarda avanti, riflette sull’ ormai ridotta capacità dei suoi bacini idroelettrici e scommette sul fotovoltaico: valida alternativa per scongiurare il rischio di crisi energetica e, perchè no, diversificare il sistema di approvvigionamento usufruendo dello straordinario irraggiamento solare di cui beneficia. Per non parlare del risvolto economico che ne deriverebbe.
Esegue i lavori la cinese Suntech Power, leader mondiale nella produzione di moduli fotovoltaici, che ha già investito in Tibet in passato costruendo un impianto, sempre fotovoltaico, che procura energia agli alpinisti nel campo base dell’Everest, oltre a impianti isolati, donati a scuole, e strutture varie per aiutare lo sviluppo economico tibetano.
Zhengrong Shi, fondatore e presidente della Suntech Power commenta così la presenza del colosso cinese in Tibet: «Grazie alla intensa luce solare e alle temperature fresche, l’altopiano del Tibet è particolarmente adatto per l’utilizzo di tecnologie fotovoltaiche avanzate. Siamo orgogliosi di contribuire a preservare il fragile ecosistema della regione mettendo a disposizione una soluzione economica e sostenibile per la produzione di elettricità. Dalle sabbie del deserto dell’Arizona alle cime dell’Himalaya, chiunque può infatti sfruttare la risorsa più pulita e abbondante della natura: il sole». Orgoglioso lui, orgogliosi noi!
Fonte: FotovoltaicoBlog