Dal mondo delle Pro Loco e del volontariato ecco un premio per il restauro architettonico.
TDA: Tradizione, Devozione, Ambizione, giunto alla 2° edizione nazionale e a tutt’oggi esperienza unica nel suo genere in Italia, premia i migliori interventi di restauro inteso come attività di recupero e conservazione del patrimonio, anche in funzione della restituzione dei beni alla comunità.
Il desiderio di riscoperta e fruizione del patrimonio storico, artistico e architettonico presente sul nostro territorio sta diventando un’esigenza che non può e non deve essere sottovalutata. La combinazione di tutela, conservazione e recupero dei beni architettonici in un’ottica di fruizione sostenibile è la premessa per la loro continuità storica e garantisce un’opportunità per lo sviluppo culturale, sociale ed economico del Paese. Il concorso premia i migliori interventi di recupero di edifici architettonici e beni immobili, sia pubblici che privati, realizzati nel territorio nazionale e nella Repubblica di San Marino e appartenenti alle seguenti 4 categorie:
– Dimore storiche: ville, castelli, palazzi, capitelli, ecc;
– Edifici di culto: chiese, basiliche, conventi, capitelli, ecc;
– Aree “pubbliche”: piazze, monumenti, fontane, ecc;
– Aree per la cultura: gallerie, musei, sedi espositive, ecc.
Per partecipare al concorso a iscrizione gratuita, è necessario presentare la candidatura entro e non oltre il 6 settembre 2010, proponendo un intervento di restauro che sia stato iniziato non prima del 1 gennaio 2005 e sia terminato entro il 30 giugno 2010. Possono candidare opere Associazioni, Consorzi e Comitati Pro Loco, Comuni e Province, Scuole, Università, Associazioni culturali e ricreative, Enti ecclesiastici, nonché architetti, progettisti e proprietari di beni restaurati. L’obiettivo dell’iniziativa è promuovere la cultura della tradizione, della devozione e dell’ambizione, che si esprimono nella trama ricchissima ma poco conosciuta del patrimonio culturale del nostro Paese e che rimangono vive grazie ai soggetti che recuperano e restituiscono i beni alla comunità locale.
Fonte: Archiportale