Il movimento del giardino di Gilles Clément

26 Maggio 2011

Nel 2011 è stato pubblicato l’ultimo libro tradotto in italiano di Gilles Clément,  agronomo, entomologo, paesaggista, botanico, ingegnere francese. Dalla presentazione tenutasi nell’aprile 2011 in anteprima a Firenze in presenza del paesaggista francese nonché dalla lettura del libro, l’autrice ha tratto il saggio che segue.

 

 

Gilles Clément ha presentato a Firenze in anteprima il suo nuovo libro tradotto in italiano da Quodlibet, Il giardino in movimento. Da La Vallée al giardino planetario. In realtà lo stesso libro è uscito per la prima volta in Francia nel 1991; è stato poi riesaminato e ampliato fino all’ultima edizione del 2007, da cui deriva la traduzione in italiano appena pubblicata.

Non meraviglia scoprire che Gilles Clément possiede un’ampia formazione in campo naturalistico e non solo, essendo agronomo, entomologo, paesaggista, botanico, ingegnere come si legge in qualsiasi biografia a lui dedicata. Alla base delle sue teorie permangono una profonda conoscenza accompagnata da rispetto e ammirazione per tutti i fenomeni naturali che l’uomo è in grado di descrivere. Se non avesse una solida formazione di stampo agronomico e paesaggistico, non sarebbe in grado di capire e di dominare la forte tensione alla riconquista degli spazi operata dalle piante nei giardini.

La natura è sempre protagonista indiscussa. Ciò non vuol dire che l’uomo è lasciato in disparte. Per meglio dire, non è lasciato in disparte l’uomo-progettista, le Jardinier, come Gilles Clément ama definire se stesso, colui che conosce e riconosce, vede e osserva, sceglie e dispone. Il progettista è come il regista di una rappresentazione teatrale dove va in scena il giardino, con alberi, arbusti, rampicanti, bulbose, erbacee a fare da attori sapienti, che interpretano ruoli a loro intelligentemente assegnati rispettando i caratteri di ognuno. Questi attori sono tanto protagonisti quanto comparse. Il progettista-regista decide, tra protagonisti e comparse, chi promuovere. Non c’è niente di scontato o predefinito: tutto è in movimento.

 

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