Ormai è un tema caldo e diffuso: l’inquinamento atmosferico è un grave rischio per la salute ambientale per il suo legame diretto e indiretto a condizioni di salute sia croniche sia acute, tra cui ictus, malattie cardiache, cancro ai polmoni, asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva e infezioni respiratorie.
Le notizie di questi giorni ci dicono che a causa della persistente alta pressione, la concentrazione di inquinanti nell’aria è ben al di sopra della soglia considerata limite dalla OMS. Pur senza arrivare ai livelli raggiunti in Cina, è impossibile non pensare alla necessità di agire subito e in maniera proattiva per far sì che queste condizioni siano sempre più rare o, meglio ancora, assenti, nel futuro.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’inquinamento dell’aria nelle città e nelle zone rurali ha causato circa 3,7 milioni di morti premature in tutto il mondo nel 2012, la maggioranza dei quali dovute a malattie cardiache e ictus.
Come ancora sottolineato dall’OMS: “La maggior parte delle fonti di inquinamento dell’aria sono ben al di là del controllo delle singole persone e richiedono un’azione da parte delle amministrazioni, così come dei responsabili politici nazionali ed internazionali dei vari settori, come i trasporti, la gestione dei rifiuti, della produzione e uso di energia, le costruzioni e l’agricoltura“.
Ciò è in gran parte vero, ma ci potrebbe essere un cambiamento ambientale che porterebbe un grande effetto positivo sull’inquinamento atmosferico e, quindi, sulla salute umana, indipendentemente dai summenzionati fattori, ed è piantare più alberi, soprattutto nelle aree urbane.
Numerosi studi hanno effettivamente quantificato i benefici degli alberi per la salute umana che, come sappiamo, sono alquanto rilevanti.
Ogni anno gli alberi salvano quasi 1.000 vite e miliardi in costi sanitari.
In una stima su larga scala effettuata negli Stati Uniti e relativa alla rimozione dell’inquinamento atmosferico da parte degli alberi a livello nazionale, i ricercatori hanno scoperto che gli alberi e le foreste negli Stati Uniti avevano rimosso, nel 2010, 17,4 milioni di tonnellate di inquinamento atmosferico, con effetti sulla salute umana valutati in 6,8 miliardi di dollari. Anche se questa rimozione equivale a un miglioramento medio della qualità dell’aria inferiore all’1%, i suoi effetti sulla salute umana sono stati significativi, soprattutto nelle aree urbane. Gli impatti sulla salute hanno, infatti, evitato :
- 850 morti;
- 670.000 casi di sintomi respiratori acuti;
- 430.000 incidenza di attacchi di asma;
- 200.000 giorni di scuola persi;
Come si potrebbe sospettare, la maggior parte della rimozione è stata riscontrata nelle zone rurali (dove la copertura arboree può arrivare fino all’88%), ma la maggior parte degli impatti sulla salute sono stati rilevati all’interno delle aree urbane in cui l’inquinamento atmosferico tende a essere peggiore e dove la densità di popolazione è molto più alta.
Un altro studio ha evidenziato che a Londra, in uno spazio di 100 km2, con copertura arborea pari al 25%, la rimozione potrebbe arrivare a più di 90 tonnellate di particolato all’anno, il che porterebbe a evitare due morti e due ricoveri ospedalieri per anno.
La popolazione umana, essendo concentrata nelle aree urbane (ormai circa il 60% del totale), gli effetti sulla salute e i valori derivati dalla rimozione inquinamento sono concentrati nelle grandi città con il 68,1 per cento del totale dei succitati 6,8 miliardi di dollari.
In termini di impatto sulla salute umana, gli alberi nelle aree urbane sono sostanzialmente più importanti dedi quelli nelle aree rurali (che non dobbiamo tuttavia sottovalutare) a causa della loro maggiore vicinanza alle persone.
Gli alberi sono, quindi, la risposta “naturale”, quella a minor costo e più sostenibile per diminuire l’inquinamento atmosferico: oltre a ridurre i problemi respiratori per la popolazione umana Secondo gli scienziati dell’US Forest Service nei soli Stati Uniti nel 2005, circa 130.000 decessi sono risultati correlati al PM2.5 e 4.700 all’ozono.
Lo studio che presenta questi dati, pubblicato sulla rivista Environmental Pollution, è stato condotto da Nowak e collaboratori ed è stato il primo effettuato su larga scala a collegare direttamente l’inquinamento atmosferico agli effetti sulla salute.
I ricercatori sono giunti a queste sconcertanti conclusioni indagando quattro inquinanti in particolare: biossido di azoto, ozono, anidride solforosa e particolato inferiore a 10 micron (PM10). Il particolato è uno dei più grossi problemi nel nostro Paese che, purtroppo, come risulta dai dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, è uno dei quelli in cui è maggiore è la concentrazione atmosferica di questi inquinanti (vedi figura di copertina tratta da http://www.eea.europa.eu//publications/air-quality-in-europe-2015).
In virtù di queste considerazioni, appare fondamentale indirizzare la progettazione del verde al fine di massimizzare il numero di alberi nelle nostre città e, quindi, esaltare i benefici che il verde urbano può offrire, quali il sequestro della CO2, la rimozione di inquinanti dall’aria e il miglioramento del microclima. Però è importante farlo con progetti di lungo termine, messi a punto con un lavoro corale di pianificatori, urbanisti, progettisti e, soprattutto, esperti di arboricoltura.
Conoscere l’efficienza delle diverse specie vegetali e delle cultivar nella filtrazione e canalizzazione dell’aria inquinata e la loro tolleranza agli ambienti urbani è, infatti, essenziale nell’elaborazione di misure volte a migliorare la qualità dell’aria. Architetti paesaggisti e pianificatori hanno bisogno di tali conoscenze per scegliere la vegetazione appropriata per determinati siti urbani, in particolare nei cosiddetti “hotspot” più inquinati.
In definitiva: Non basta piantare tanto, dobbiamo PIANTARE BENE.
Fonti consultate:
Nowak D.J., S. Hirabayashi, Al. Bodine, E. Greenfield, 2014. Tree and forest effects on air quality and human health in the United States. Environmental Pollution193, 119-129
World Health Organization, Ambient (Outdoor) Air Quality and Health
The New Ecologist July 2009
Credits: https://www.aboutplants.eu/notizie/ricerca/piantare-alberi-in-citt-il-rimedio-contro-linquinamento?fbclid=IwAR26WEOCvDTYApETwiZysUvCLBhhNqvVUVDgvXa-UAhnPVBURE3gVXNNHGI