Riqualificazione dell’area vasta tirrenica. Un porto sostenibile

Riqualificazione dell’area vasta tirrenica. Un porto sostenibile

Relatore:
Correlatore/i:
Laureando/i: Geti Tiffany
Anno accademico: 2011-2012

Abstract

Il progetto illustrato in questa tesi, rappresenta la prosecuzione di un lavoro di studio e ricerca iniziato durante il periodo di studi universitari.

Il progetto prevede la riqualificazione di una area vasta compresa tra le provincie di Pisa e di Livorno, finalizzato a dare un nuovo design al waterfront di Livorno e fornire una risposta all’enorme crescita del suo porto che, in maniera sproporzionata rispetto al contesto urbano esistente dell’antico nucleo cittadino dalla forma pentagonale. 

Per dare una risposta all’eccessiva crescita delle aree a nord del porto, che si espandono non solo sulla terraferma ma anche invadendo il mare, è stata avanzata l’ipotesi di un sistema portuale, la cui tipologia è insolita nel nostro bacino del Mediterraneo, quella del porto ad isola con funzione industriale.

La tesi propone una analisi a livello territoriale di area vasta con analisi delle connessioni territoriali sia di tipo terreste che fluvio-marino sfruttando i corsi d’acqua presenti nell’area. Le ipotesi generatrici del progetto sono:

– potenziamento delle vie d’acqua esistenti tra Pisa e Livorno per un collegamento diretto, alternativo e a basso impatto ambientale;

– rigenerazione di aree di tipo naturalistico dell’area pisana, ricreando aree lacustri secondo l’antica conformazione territoriale e paesaggistica dell’area;

– ipotesi di mobilità di tipo fluviale anche attraverso la città di Pisa con generazione di un sistema di mobilità fluviale lungo il fiume Arno con battelli non solo ad uso turistico ma bus fluviali per il servizio cittadino;

– creazione di nuovi ponti di tipo ciclo pedonale per le aree urbane di Pisa e carrabili per garantire il collegamento con l’area in mare del porto ad isola;

– riqualificazione dell’area livornese attualmente occupata dal porto industriale, con dislocazione dei servizi in parte sulla terra ferma (nell’interporto limitrofo di Guasticce che è stato oggetto di progetto di ampliamento, da precedente tesi di laurea) e in mare con il progetto del nuovo porto;

– progetto del porto ad isola con studio dei suoi moli e banchine per assolvere le funzioni di protezione del bacino portuale e per ospitare le funzioni e servizi necessari lungo le banchine stesse per le funzioni di carico/scarico e movimentazione delle merci;

– progetto dell’isola sotto il profilo energetico e tecnologico;

– sviluppo del progetto di architettura, quale “macchina energetica”.

L’aspetto principale della tesi è rappresentato dalla progettazione del complesso portuale ad isola che fornisce una soluzione alternativa all’incondizionato uso del suolo, che invece qui viene liberato dalle brutture dell’uomo, rinaturalizzato e riprogettato in mare, lontano dalla città in cui potrà assumere nuove forme ed adattarsi meglio alle esigenze che il porto industriale deve assolvere. L’isola propone delle forme ridotte e spazi adeguati per la circolazione sia di merci che di personale in servizio, con piazzali di stoccaggio delle merci; la loro movimentazione avviene meccanicanicamente attraverso l’uso di tappeti mobili e con appositi macchinari su gomma e rotaia.

Il senso di innovazione tecnologica e ricerca scientifica si propongono nel progetto del complesso portuale che nella parte centrale (il nucleo del progetto) ospita una vera e propria piattaforma girevole fotovoltaica per la raccolta di energia solare. Inoltre, la torre multifunzione, caratterizza il complesso portuale per la sua altezza e per il trattamento dei rivestimenti esterni che uniscono tecnologie al design dell’architettura stessa.