Biblioteca Comunale di Cesenatico (opera giovanile dell’arch. Saul Bravetti). Rilievo, ipotesi di riuso, consolidamento ed analisi strutturale.

Biblioteca Comunale di Cesenatico (opera giovanile dell’arch. Saul Bravetti). Rilievo, ipotesi di riuso, consolidamento ed analisi strutturale.

Relatore: Prof. Arch. Silvio Van Riel
Correlatore/i: Arch. Giovanni Lucchi
Laureando/i: Simona Campana, Massimo Sanzani
Anno accademico: 1998/1999

Abstract

Canale

…”Due linee curve raffiguranti un tratto di canale al quale confluisce, in corrispondenza a un estremo e dalla parte della sponda sinistra, un canale minore, poco a valle del quale…è indicato un ponte: Cesenatico, infatti, è tutto qui come quel foglio viciniano che si conserva in una famosa biblioteca di Parigi. Il 6 settembre 1502 a ore 15, Leonardo fu appunto su queste rive col Valentino ed ora è come se fossimo tutti suoi figli”
Marino Moretti

Pensiamo che non si possa trovare niente di più adatto di questo brano di Moretti per descrivere quello che oggi è  cesenatico e per far comprendere come la sua situazione attuale sia inscindibile dal processo storico che ha interessato il suo porto-canale. Raccontare la storia di Cesenatico è come raccontare la storia di questo scalo marittimo che i Cesenati costruirono agli inizi del 1300. Nella riviera adriatica vi sono numerosi porti-canale e quasi tutti, nelle linee essenziali tendono ad assomigliarsi e nella maggior parte dei casi sono posti in margine all’aggregato urbano più antico. Il canale di Cesenatico è invece l’asse principale attorno al quale il paese  ruota e si sviluppa attorno ad esso, prospera con la pesca e coi traffici marittimi : le case allineate sulle sue rive e in piccole strade perpendicolari ad esso. La stessa rivoluzione economica del turismo, che dopo la prima guerra mondiale si connoterà come il principale settore di sviluppo del paese, deve la propria esistenza al porto che nei secoli, fermando le correnti ascensionali, genera il deposito di sabbia e quindi il formarsi del vasto arenile su cui alla fine dell’Ottocento sorgerà il primo stabilimento per bagni. Ed è proprio in conseguenza alla rivoluzione socio-economica del turismo, e al nuovo boom economico che ne deriva, che si formerà quella “specilalizzazione” dei ruoli (storico-marinaro e turistico) evidente sul tessuto socio-economico ma ancora di più su quello urbanistico. L’asse portante dello sviluppo urbano non è più il porto ma la spiaggia che diviene il centro delle attività ed è in prossimità di essa e soprattutto di Viale Carducci che si concentra la maggiore attività edilizia. È qui sul lato destro del canale leonardesco, in piazza Ciceruacchio, nel luogo dove si arresta il vecchio borgo dei pescatori per lasciare spazio alla moderna lottizzazione, che sorge la Biblioteca Comunale “Marino Moretti”. Quella stessa piazza che nella sua parte sinistra, a ridosso della banchina portuale, conserva sotto di essa i resti delle fondamenta dell’antica torre pretoria punto terminale del canale in epoca leonardesca; e che ha fatto da sfondo al celebre imbarco di Garibaldi alla volta di Venezia. Questo incontro breve ma inteso ha finito per assumere una valenza simbolica enorme nella vita socio-culturale di Cesenatico tanto da diventare l’unica vera festa del paese.

Verso la metà dell’Ottocento (1853), per favorire l’agibilità del porto tramite l’eliminazione dei sedimenti sabbiosi, fu scavato, perpendicolarmente ad esso, un canale, detto Vena Nuova o Vena Mazzarini, dal nome dell’ingegnere che l’ha progettato. Questo canale, sorto con lo scopo di accrescere il volume e la potenza delle acque di riflusso dal canale al mare, è diventato uno spartiacque tra due parti di paese. A monte di questa vena, il vecchio borgo sede dei marinai e dei pescatori; a mare, un nuovo universo, una nuova economia che proprio in quel momento stava nascendo. Dopo l’unità d’Italia, si affacciò alla ribalta una nuova classe: la borghesia, la quale intuì il grande potenziale economico di una spiaggia finissima profonda oltre duecento metri. Nel 1878 con la nascita del primo stabilimento balneare iniziò il grande sviluppo del turismo, incrementato dall’inaugurazione del tratto ferroviario Ravenna-Rimini. Questa evoluzione economica provocò radicali cambiamenti nell’aspetto urbanistico, così all’antico borgo di pescatori che aveva conservato intatto il suo volto per secoli si contrappose una nuova zona di espansione urbana e nuove attrezzature per la balneazione ed il soggiorno. Fino a quel momento l’agglomerato urbano si era sviluppato lungo il porto canale; tra il centro storico e lo stabilimento balneare vi era il vuoto assoluto, addirittura un canale, la vena Mazzarini, che tagliava orizzontalmente in due il territorio, e rendeva complicato l’accesso al bagno pubblico. Nel 1894 il comune aprì via Anita Garibaldi, interrotta in prossimità della Vena Mezzarini. Questo fino al 1900, anno in cui si costruì, sul prolungamento di quest’ultima, la strada di accesso diretto allo stabilimento balneare con un ponte in legno sulla Vena.  All’inizio del secolo si contavano, a Cesenatico, solo cinque villini. Nel 1903 venne approvato il nuovo piano regolatore generale che interessava la zona degli arenili della spiaggia  con il quale venivano concessi gratuitamente lotti edificabili nello spazio tra il lido ed il mare ed in Via Anita Garibaldi. Si generò così un’esplosione nell’attività edilizia tale che, alla fine del 1914 i villini nelle vicinanze del mare erano 210.

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