Ex Casa del Fascio di Cecina

Ex Casa del Fascio di Cecina

Relatore: Prof. Arch. Silvio Van Riel
Correlatore/i: Arch. BRUNO PACCIANI; Arch. PAOLO DANTI
Laureando/i: Valentina Testa
Anno accademico: 2008/2009

Abstract

 

 Casa del Fascio

INTRODUZIONE

La tesi svolta sull’edificio ex Casa del Fascio di Cecina, oggi sede dell’amministrazione comunale, si inquadra nel lavoro di aggiornamento della pericolosità sismica e delle verifiche delle opere strategiche secondo l’Ordinanza PCM n°3274 del 20 marzo 2003. Questo testo nasce dalla necessità di affrontare al meglio il rischio sismico sulla scia emotiva del terremoto di S. Giuliano di Puglia in Molise, dove la mattina del 31 ottobre, nel crollo del solaio di copertura di una parte dell’edificio scolastico, comprendente la scuola materna, elementare e media, morirono 27 bambini e una maestra. L’Ordinanza interviene sull’aggiornamento del rischio sismico e la necessità di una riclassificazione sismica del territorio; sulle normative per le costruzioni in zona sismica e l’individuazione dei requisiti di sicurezza che gli edifici devono rispettare in caso di sisma. La nuova classificazione sismica è articolata in quattro zone: le prime tre individuano rispettivamente un grado di sismicità alto (s=12), medio (s=9), basso (s=6),mentre l’ultima indica quei territori un tempo classificati non sismici per i quali le regioni possono imporre

l’obbligo della progettazione antisismica.

Inoltre è previsto il monitoraggio dello stato di sicurezza di due tipologie costruzioni:

  1. -Edifici ad interesse strategico e le opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile.
  2. -Edifici ed opere infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso.

Sono classificati come edifici ad uso strategico: le sedi istituzionali di ogni ordine e grado,le scuole di ogni ordine e grado, le caserme, gli ospedali, tutte le strutture funzionali, stadie supermercati in grado di contenere più di 20 mila unità.Per tutti gli interventi sull’esistente la normativa prevede un’accurata fase di indagine, siastorico documentale che strutturale, attraverso un rilievo accurato, analisi e prove suimateriali, al fine di ottenere una completa conoscenza degli aspetti morfologici etecnologici che compongono l’impianto generale dell’edificio. In base alla qualità e allaquantità di informazioni ottenute sulla geometria, sui dettagli costruttivi e sulle proprietà deimateriali, l’Ordinanza prevede tre Livelli di Conoscenza (LC1: limitata,LC2: adeguata, LC3:accurata), dai quali si individuano i Fattori di Confidenza (FC=1,35 per LC1, FC = 1,2 per LC2, FC=1 per LC3) da applicare nei calcoli per la determinazione della resistenza dei materiali. L’attività finalizzata alla valutazione della vulnerabilità sismica e del livello di rischio sismico è articolata in 3 fasi: la prima di analisi preliminare dell’edificio, con la raccolta dei dati amministrativi, tecnici e geologici, la definizione della storia progettuale, costruttiva e sismica e la ricognizione visiva; la seconda di valutazione della vulnerabilità sismica, con indagini dirette, con prove ed indagini strutturali, geologiche e geotecniche, con la ricostruzione dello schema strutturale dell’edificio e la valutazione degli effetti di amplificazione locale; la terza per la predisposizione del rapporto finale.

Gallery