Il grattacielo Marinella di Cesenatico. Rilievo architettonico, verifiche strutturali, ipotesi di consolidamento.

Il grattacielo Marinella di Cesenatico. Rilievo architettonico, verifiche strutturali, ipotesi di consolidamento.

Relatore: Prof. Arch. Silvio Van Riel
Correlatore/i: Arch. Giovanni Lucchi
Laureando/i: Pamela Paolucci, Arianna Zaghini
Anno accademico: 2000/2001

Abstract

 

Il Grattacielo  Marinella II

I GRATTACIELI

La tensione verso il cielo è da considerarsi un’ambizione costante nella storia dell’uomo. Secondo la Bibbia, oggi nel mondo esistono migliaia di lingue in seguito alla pretesa da parte degli uomini di costruire in Babilonia, una torre alta fino alla luna, che scatenò l’ira divina. Nonostante ciò nel corso dei secoli la spinta a costruire edifici sempre più alti non si è affievolita. La confusione delle lingue di Babele fu causa di fallimento, mentre oggi le collaborazioni internazionali, le tecnologie e le innovazioni provenienti da culture e linguaggi diversi, hanno portato alla realizzazione dei progetti più avveniristici. Esempi di obelischi, piramidi, torri e campanili, insieme a molte altre tipologie, sono presenti in gran numero fin dalle origini della storia dell’architettura, ma ciò che differenzia il concetto di grattacielo contemporaneo rispetto agli edifici alti del passato è proprio la sua funzione: esso è un vero e proprio microcosmo, un’esigenza sociale economica e culturale. Nei moderni grattacieli si vive, si lavora, si abita: in breve, essi sono gli edifici che meglio traducono lo spirito della nostra epoca. Per alcuni i grattacieli nascono con gli ascensori. Il primo ad averne fu l’Equitable Building (1870), seguito dal Tribune Building  e Union Western Building. L’Home Insurance Building  a Chicago fu il primo edificio realizzato  con una struttura in telaio portante. Il Woolworth Building (1910-13) è il più antico esempio di sofisticata tecnologia costruttiva che riunisce in uno stesso edificio una vasta gamma di funzioni. È il prototipo del grattacielo moderno. Alla fine del diciannovesimo secolo si sente il sogno di un nuovo modello architettonico capace di far fronte alla crescita verticale delle industrie e delle società moderne.L’ Italia, nonostante sia uno dei paesi più sviluppati del globo non è mai stata patria fiorente per questi giganti metropolitani che, dove esistono rappresentano per lo più eccezioni fuori scala.

STORIA DI CESENATICO

Il ” Porto del Cesenatico ” nasce agli inizi del 1300. Nel 1302 fu costruita, “la Rocca” sulla strada che porta a Cesena, distrutta appena un mese dopo da Federico da Montefeltro nella lotta con i Cesenati. Attorno al Porto cominciarono ad essere costruiti vari edifici quali magazzini per le merci, fortini di difesa, abitazioni per i primi coloni. Il primo Porto era lungo un terzo di quello attuale. Uno dei principali problemi allo sviluppo fu il continuo insabbiamento dell’imboccatura del canale. Cesare Borgia nei primi anni del 1500, commissionò a Leonardo da Vinci il progetto del nuovo del porto di Cesenatico. Celebre è lo schizzo del Canale  realizzato il 6 settembre del 1502 per studiare il problema dell’interramento dell’imboccatura. Nel 1505, con Papa Giulio II, Cesenatico passò sotto il governo pontificio. A Cesena comandava un governatore papale e a Cesenatico un podestà eletto dal governatore. Nel 1597, fu costruita all’ingresso del Porto,  la Torre Pretoria per assicurare protezione dalle incursioni dei pirati turchi. All’inizio del Seicento il Porto si andava progressivamente insabbiando. Cesenatico comunque contava ormai circa 2300 abitanti. Le costruzioni più importanti erano la Rocca Malatestiana, la Torre Pretoria e cinque chiese. La pesca e il commercio del pesce sostenevano l ‘economia del borgo, insieme con le industrie dei trasporti di zolfo, grano e vino. Nel XVIII secolo la popolazione e l’economia si mantennero stazionarie. Il 21 Settembre del 1827, il pontefice Leone XII decretò l’autonomia di Cesenatico, che all’epoca contava circa 4500 abitanti. Fino all’Unità d’Italia lo sviluppo urbanistico di Cesenatico restò concentrato intorno al Porto.Il primo Piano Regolatore è del 1903 studiato sul modello delle  città-giardino. Nel 1906 venne inaugurata la prima colonia marina, di seguito si insediano i primi Bagni e la stazione ferroviaria. Dal 1910 iniziò la fioritura dei caratteristici villini costieri. Durante le guerre mondiali, lo sviluppo urbano restò immobile. Nel primo dopoguerra esplose il turismo di massa.  I “bagni di mare” non appartenevano più solo all’aristocrazia, di conseguenza cambia la scena urbana. Nel 1927 l’amministrazione fascista approvò un Regolamento Edilizio in vigore fino alla legge Ponte del 1978. Cesenatico diventò “stazione di cura e di soggiorno”, degna di nota è la colonia AGIP dell’arch. Vaccaro. Protagonista della città non è più il Porto ma la spiaggia. La seconda guerra mondiale distrusse il 70% del patrimonio edilizio.Il successivo piano regolatore arriverà solo nel 1958.

IL GRATTACIELO MARINELLA 2

Il Grattacielo  Marinella II, la più ardita architettura mai costruita a Cesenatico, inaugura nel 1957 una  nuova fase nella storia della città. È un edificio-monumento che celebra l’inizio di questa prorompente età d’oro del turismo balneare rappresentando un riferimento panoramico di assoluta importanza sul litorale romagnolo. Si propone come una struttura moderna concepita per ospitare residenze private e avere i servizi di un albergo. Gli appartamenti sono collegati a un ristorante tramite dei citofoni e  dei montavivande. Un’idea innovativa e rivoluzionaria, degna della personalità temeraria e intraprendente del suo progettista: Eugenio Berardi soprannominato ” piantatore di grattacieli”.Il Marinella II fu costruito a Cesenatico tra il maggio 1957 e il marzo 1958, ad angolo tra viale Carducci e piazza A. Costa, di fronte al Grand Hotel della città, praticamente sulla  spiaggia. Ancora oggi risulta il più alto edificio d’Europa costruito in cemento armato gettato in opera.Berardi giustificava l’altezza, con l’intento di conferire panoramicità alla  costa: piatta e sabbiosa; egli voleva mostrare l’Adriatico dall’alto, illuminando la riviera con una metafora moderna dell’antico faro portuale. In fase di progetto, le verifiche strutturali vennero affidate all’ing. Bruno Bottau docente ordinario alla Facoltà di Ingegneria di Bologna. La relazione di calcolo è andata definitivamente perduta: ciò rappresenta la più grave lacuna in tutta la ricerca effettuata per questo lavoro. All’Archivio di Stato di Forlì e al Comune di Cesenatico sono state conservate le pratiche con le piante del progetto originale in triplice copia, tutta la documentazione relativa alle autorizzazioni per i lavori, le relazioni sull’avanzamento dei lavori elaborate dall’Ingegnere Ispettore e tutto il materiale relativo al rilascio dei permessi di abitabilità e i contratti di vendita  degli appartamenti.

RILIEVO ARCHITETTONICO
Per il rilievo dell’edificio sono stati utilizzati due sistemi di misurazione:  per l’interno uno strumento misuratore laser; per l’esternoun’apparecchiatura topografica specifica: il Topcon GTS-6A, ovvero un indicatore zenitale automatico che, calcolando elettronicamente le misure angolari verifica con precisione quasi assoluta le altezze in vari punti dei prospetti e permette di posizionare univocamente l’edificio nell’impianto urbano circostante. Sono state eseguite sei diverse stazioni, due sulla piazza, due sul lato mare e tre su via Carducci. I dati sono stati registrati dallo strumento ed elaborati da un calcolatore, quindi restituiti in forma di coordinate relative rispetto alla stazione di riferimento principale. È risultato che la torre ha subito una leggera torsione, in senso antiorario e che si è verificato uno schiacciamento differenziato del terreno durante la  fase di assestamento verificatosi subito dopo l’ultimazione dei lavori. La relazione di collaudo del 1958 descrive la presenza di giunti di collegamento tra i principali corpi di fabbrica: la torre, la base e la palazzina di otto piani, tuttavia le deformazioni che si sono create fanno  supporre il comportamento solidale delle parti e l’assenza di qualsiasi sconnessione. Ai primi 2 piani la subsidenza della torre ha creato dislivelli che superano i 45cm, visto che l’abbassamento delle fondazioni è stato maggiore in corrispondenza della parte più alta e pesante del fabbricato. La stabilità dell’edificio però, non è mai stata compromessa; i cedimenti delle fondazioni ora sono cessati e la struttura ha raggiunto un suo nuovo equilibrio. Il calcestruzzo è in discrete condizioni di conservazione.

VERIFICHE STUTTURALI

Tutte le verifiche sono state elaborate da software C.D.S. con il metodo degli stati limite ultimi SLU. Sono state analizzate tre situazioni diverse: la condizione statica, quella sismica e la presenza di vento.  La fondazione è stata ipotizzata in base alle fotografie scattate in corso d’opera: 120 pali del diametro di 53cm con interasse di circa 80 cm e profondi 15m, sono stati considerati di costipamento del terreno ed è stata supposta una platea nervata costituita da una soletta alta 1,5m e da travi a T rovescia dell’altezza totale di 3m. Negli elaborati grafici di questo lavoro sono state descritte puntualmente tutte le verifiche effettuate e i relativi risultati; sono state eseguite le seguenti prove:
1. calcolo dell’area dei ferri necessaria all’interno dei pilastri per supportare la struttura.
2. calcolo delle pressioni sul terreno.
3. calcolo delle deformate elastiche e cinematiche.
4. calcolo degli spostamenti relativi.
5. calcolo degli sforzi normali sui singoli telai.
6. calcolo dei tensori sui setti di progetto.
Dalle verifiche effettuate risulta che il grattacielo presenta i maggiori problemi negli gli sforzi normali e nella verifica degli spostamenti relativi che superano il 4°/oo dell’altezza dell’interpiano, previsto nel D.M. del ’96.

PROGETTO DI CONSOLIDAMENTO

L’obiettivo era contenere gli spostamenti relativi entro il 4°/oo indicato dalla normativa. Abbiamo introdotto dei setti murari portanti in cemento lungo il perimetro del vano scala per creare un corpo centrale irrigidente su tutta l’altezza dell’edificio. Analoghi setti sono stati previsti  nelle campate d’angolo della torre. Gli sforzi di taglio in questa condizione risultano notevolmente diminuiti. Tutte le sezioni dei pilastri diventano così teoricamente adatte a contenere l’armatura necessaria per il sostegno della struttura. L’unico inconveniente riscontrato è un ovvio aumento del peso proprio e quindi un maggior carico agente sul terreno, tuttavia la massa risulta  meglio distribuita poiché è stato previsto un intervento anche nella fondazione: la platea è stata innalzata per tutta l’altezza delle travi rovesce (3m. tot.), così da garantire un aumento di rigidezza alla base e una deformazione della soletta di fondazione più uniforme. Con questo intervento tutti gli spostamenti relativi rientrano nell’intervallo consentito. dai parametri di legge.

PROGETTO ARCHITETTONICO

Il progetto architettonico si propone come una sintesi di istanze storiche, ideologiche, funzionali ed economiche. Abbiamo mantenuto l’identità storica del fabbricato intervenendo solo nelle estremità inferiore e superiore della torre, tuttavia è previsto il restauro per intero di tutti i prospetti. Il terzo e quarto piano sono stati totalmente sventrati e ridestinati a centro sportivo e centro di benessere. Agli ultimi due piani è previsto l’allestimento di un locale bar, di una galleria e una terrazza panoramica accessibile tramite due ascensori esterni completamente vetrati  posti sul lato sud, che possono funzionare anche come vie di fuga d’emergenza in alternativa alle scale poiché ne è prevista l’alimentazione elettrica autonoma rispetto al resto della torre. I piani in cui è previsto un rinnovo della destinazione d’uso sono segnalati in facciata da un rivestimento a parete continua in vetro non riflettente. È stato constatato che la necessità più urgente, nel grattacielo Marinella II consiste nel garantire opere di manutenzione continua, quindi abbiamo pensato di intervenire con un progetto che assicurasse l’autofinanziamento dell’edificio. Viste le caratteristiche di panoramicità offerte dai 113 metri di altezza, sosteniamo che l’accesso a pagamento agli ascensori per le terrazze possano rappresentare una soluzione proponibile.

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