Ipotesi di restauro urbano e recupero funzionale degli spazi teatrali fiorentini. Caso studio: “Quartiere 2” e teatro “Felice Cavallotti” a Settignano.

Ipotesi di restauro urbano e recupero funzionale degli spazi teatrali fiorentini. Caso studio: “Quartiere 2” e teatro “Felice Cavallotti” a Settignano.

Relatore: Prof. Arch. Giuseppe Centauro
Correlatore/i: Arch. Daniela Chiesi
Laureando/i: Benedetta Niccolai
Anno accademico: 2011-2012

Abstract

Obiettivo finale della tesi è l’ elaborazione del  progetto di restauro di un piccolo teatro del comprensorio fiorentino, il “ Felice Cavallotti”  a Settignano, antico borgo collinare famoso per aver  ospitato, fra gli altri, Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio. L’edificio teatrale, sorto alla fine dell’ottocento sulle rovine di una  antica arena, ha ospitato spettacoli e artisti importanti per poi cadere lentamente nell’oblio, anche a seguito delle distruzioni belliche e dei passaggi di proprietà che ne hanno spesso stravolto la funzione e ritardato la  manutenzione.

L’idea progettuale, attraverso il restauro del manufatto, punta al recupero della memoria storica, alla  riqualificazione strutturale e funzionale, alla riproposta anche in chiave innovativa di un punto di incontro e di scambio per la comunità locale e non solo.

La ricerca affronta nella prima parte il tema degli scenari di riferimento, nell’intento di contestualizzare il singolo caso di degrado,  di circoscrivere i  punti di criticità,  individuare le  opportunità, motivare le scelte progettuali. Si indaga quindi il  mondo del teatro, nazionale e internazionale, regionale e cittadino, si verificano sorgenti e flussi di alimentazione della  macchina teatrale dal lato  artistico, organizzativo, tecnico e finanziario.

In particolare si studia il territorio di riferimento, il Quartiere 2 – Campo di Marte,  nei suoi aspetti fisici, storici, antropici, culturali. Del quartiere, quale parte prioritaria  di un più vasto bacino di utenza potenziale a livello metropolitano,  vengono analizzati i processi evolutivi in chiave urbanistica e socio-demografica. Si sviluppano le tematiche del teatro di quartiere, ragionando su passato e presente, su testimonianze e dati, in grado di fornire spunti di riflessione per programmare gli assetti futuri di una rete distributiva a livello locale , strategica per la diffusione e il rafforzamento della fidelizzazione territoriale.

La ricerca giustifica le scelte di progetto, attraverso il filtro di macro contenitori fortemente interconnessi : ambiente, tempo, spazio.

  • Ambiente come  bacino culturale, organizzativo, normativo, come risultante degli intrecci culturali diversi nel tempo e nello spazio, come insieme variegato di organismi nazionali e sovranazionali che alimentano con idee, progetti e mezzi l’intera  filiera dello spettacolo. Un   meccanismo a cascata che, per quanto concerne il nostro Paese, individua nelle Regioni e nei Comuni i principali centri di promozione e supporto a tutto il mondo della cultura e dello spettacolo .Quindi  i documenti d’intenti o di programma, le disposizioni legislative e gli atti amministrativi, gli strumenti di pianificazione attuativa, i progetti di iniziativa regionale, il piani della cultura  e i  programmi strategici per i piccoli teatri: il teatro sperimentale, il  teatro dei giovani, il teatro dialettale.
  • Tempo, come percorso evolutivo di una struttura e di una comunità, come storia, successione di eventi, testimonianza, memoria e quindi occasione per ripensare il futuro o come processo inesorabile di decadimento e di oblio. Quello che è accaduto, quello che non si è fatto , soprattutto quello che si potrebbe oggi  fare per fornire soluzioni  adeguate ai fabbisogni ricreativi e formativi della popolazione locale. La parte progettuale vera e propria è preceduta dai riferimenti storici del borgo e dello stesso teatro, di cui  viene fornita la cronologia e la descrizioni dei documenti e degli atti che lo riguardano.
  • Spazio come contenitore fisico, il paese, il quartiere e la città oltre il borgo. Gli spazi per lo spettacolo, quelli teatrali in senso stretto e quelli promiscui. L’offerta culturale del quartiere, le compagnie teatrali, il ruolo di enti e associazioni di volontariato, il censimento delle strutture con relativa ed ampia schedatura in cui si illustrano per ogni ambiente tutti gli aspetti storici, architettonici, normativi e le proposte di riassetto, potenziamento, recupero, nell’ambito del Piano Strutturale cittadino.

 

Infine l’effettivo lavoro progettuale sul teatro “Felice Cavallotti” , dai rilievi sull’immobile, all’analisi del degrado dei materiali, alle soluzioni di restauro, al progetto di recupero funzionale, alla progettazione degli impianti. Tutto avendo ben presente due necessità : quella del massimo rispetto del luogo e della sua storia e quella di ridare vita, in un momento economicamente e finanziariamente difficile, ad un centro culturale importante per l’intera città.

Anche per questo, nel ventaglio di soluzioni possibili, si sono scelte quelle gestibili in tempi ragionevolmente contenuti, innovative ma non stravolgenti. Si è optato quindi per il recupero conservativo della facciata e degli altri elementi simbolo e per una reinterpretazione interna, che, nel pieno rispetto delle normative vigenti e delle aspettative gestionali, coniuga le esigenze di accoglienza, comfort  e sicurezza, alla opportunità di un utilizzo versatile dell’apparato scenico e dell’intera struttura.

In estrema sintesi, verificate  le dimensioni ridotte delle aree attualmente disponibili e avendo ben presente l’obbiettivo di un pieno rilancio della struttura, Il mio progetto prevede oltre al restauro della facciata :

 

  • Il reimpiego di alcuni spazi adiacenti ceduti oggi in uso  ad un ristorante;
  • la redistribuzione razionale degli spazi di servizio per esaltare la centralità della sala e del palco:  spazi per gli attori (camerini e servizi ) al piano seminterrato, locali tecnici ( cabine di regia, sala riunioni, uffici) al primo piano, servizi al pubblico ai margini del corpo principale al piano terreno;
  • la rivisitazione della sala, pavimentata in legno di betulla,  in funzione della sicurezza (uscite) e della complementarietà scenica ( tende a creare quinte e poltroncine mobili per ridisegnare di volta in volta gli spazi per gli attori e per il pubblico);
  • la scelta di un allestimento scenico della massima duttilità (prosa, balletto, concerto, convegno) attraverso l’adozione di un palco modulare e di un apparto illumino-tecnico gestito con un sistema di ‘americane’ motorizzate e fisse;
  • il ripristino del soffitto originale con le capriate a vista, e l’inserimento di lucernari con meccanismo ad apertura automatica (in funzione antincendio) e brie soleil per oscurare la sala;
  • il miglioramento dell’acustica con l’installazione di vele mobili, parzialmente connesse alle  americane, per poterle riposizionare in funzione del tipo di spettacolo  o del particolare momento scenico.

Gallery

Profilo

Niccolai Benedetta

Nata a: Firenze il 23/08/80   Titoli di Studio e Formazione:
  • Diploma di Liceo Artistico (quadriennio ad indirizzo architettonico)
  • Anno Integrativo
  • Laurea Magistrale in Architettura conseguita alla Scuola di Architettura di Firenze, sessione 2011-2012 con votazione di 110 e lode.
  Esperienze lavorative, di collaborazione e formative:

Esperienza pluriennale in ambito teatrale presso la scuola di recitazione Il Genio della Lampada di Firenze,  prima come allieva del corso triennale, poi conseguito il diploma, come interprete stabile della Compagnia Down Theatre.

Nello stesso ambito ho svolto attività di docenza, sperimentando sul campo modi e tempi di approccio al lavoro singolo e collettivo, in chiave di ricerca, sperimentazione, innovazione: dalla motivazione del singolo alla  coesione del gruppo. Ne ho tratto un personale arricchimento, non solo sul piano artistico in senso stretto, ma anche sul piano umano e professionale, soprattutto per quanto concerne l’approccio al pubblico, la capacità relazionale, la gestione delle occasioni, le soluzioni organizzative.

Per un periodo ho svolto attività  di assistenza presso la segreteria del  Sarah Lawrence College, succursale fiorentina dell’omonimo College americano.

Di grande importanza formativa l’esperienza maturata sul cantiere per il restauro della facciata del Teatro Cavallotti (aprile-luglio 2011).

Iscritta all’associazione ADA (Donne Architetto)

Attualmente collaboro con il Circolo Ricreativo di Settignano per la realizzazione di una mostra sul Teatro Felice Cavallotti, incentrata su documentazione ed esperienze della mia tesi di laurea.