Abstract

L’Abbazia di Pieve Confine, situata nella zona pedecollinare del Comune di Tuoro sul Trasimeno in provincia di Perugia, presso la località di Pieve Confine, fa parte di un complesso monumentale piuttosto articolato, che ha subìto nel tempo numerose modifiche e superfetazioni.
Nonostante ci si trovi in Umbria, lo schema costruttivo è tipico delle costruzioni chiesastiche del periodo romanico Toscano, sicuramente per la notevole vicinanza dell’edificato al confine Tosco-Umbro ma soprattutto per gli influenti rapporti che hanno legato questo con l’Abbazia di Farneta.
Una visione globale del complesso mostra immediatamente tutta quella serie di rimaneggiamenti che hanno senz’altro falsato ciò che doveva essere la sua configurazione originale.
Intervenire oggi con un progetto di restauro significa farsi carico di tutto un bagaglio di informazioni storico-archivistiche riguardanti l’edificio in sé per sé ma anche di studi sugli stili e le influenze che caratterizzavano il periodo del romanico in cui è nata la Pieve, e tutti i periodi seguenti in cui è stata protagonista di interventi secondari. Per tale motivazione questo lavoro di tesi si è prefissato l’obiettivo sì di giungere ad un progetto di restauro, ma soltanto dopo un’attenta e capillare analisi storica di tutte le fasi costruttive ed evolutive che hanno interessato l’immobile e una scrupolosa analisi dello stato dei luoghi. Nonostante l’edificio versi oggi in un disperato stato di abbandono e inesorabile degrado, ancora sembra avere tra le sue mura tanto da raccontare su ciò che un tempo è stato: il fulcro religioso e spirituale più importante e magnificente del comprensorio del Trasimeno.
Dopo una breve introduzione sulla collocazione geografica, territoriale e paesaggistica si è analizzato quel’era il contesto storico generale all’epoca in cui è stata posata la prima pietra in modo da capire cosa e/o chi abbia potuto smuovere una tanto maestosa volontà. A tal proposito si è analizzata la motivazione della nascita delle pievi in Europa e il contesto storico del perugino. Solo in un secondo momento si è passati alla vera e propria analisi dell’edificio, la sua origine, le varie fasi costruttive che hanno caratterizzato la sua tormentata storia, il regesto storico dalle origini fino ad oggi, il tutto correlato da quattro importanti pilastri grazie ai quali è stato possibile ricostruire sommariamente il puzzle generale. Grazie alle visite pastorali e a tutta un’altra serie di piccoli indizi si è riuscito a rimettere insieme tanti pezzi. All’appello ne mancano solo pochi, andati perduti forse tra le macerie, che però permettono di mantenere ancora avvolto in un alone di mistero questo splendore dell’architettura romanica. Questi pezzi importanti consistono in due lapidi ancora presenti in loco (una dentro e una fuori a ciò che è rimasto della piccola chiesa interna alla Pieve dedicata a Sant’Eurosia) e due manoscritti di storici locali. Molti sono i nomi di spicco che caratterizzano la peculiarità della storia dell’Abbazia e che han fatto si che fosse resa celebre, primo fra tutti Federico il Barbarossa, a seguire negli anni le famiglie Della Corgna e Oddi.
Nella ricerca storica, un ruolo importante è stato svolto dalla parte cartografica caratterizzata in primis dalla storia della rappresentazione del Lago Trasimeno nelle carte storiche e poi da tutta quella documentazione d’archivio relativa ai Catasti. Tutta la parte di analisi storica è servita per ricostruire tutte le varie fasi costruttive che avranno un ruolo fondamentale nella proposta finale del progetto di restauro. Altro step significativo è stato quello del rilievo inteso nella sua visione più completa.
Tutta questa analisi preventiva si è rivelata di fondamentale importanza, un bagaglio indispensabile per avere un adeguato approccio al progetto di restauro.
Come in ogni buon progetto si è cercato di capire quali fossero i veri obiettivi, al primo posto senz’altro la rifunzionalizzazione del Complesso. Una volta raggiunta l’idea generale dell’intero immobile si è scesi nel dettaglio analizzando e proponendo un progetto conservativo di pronto intervento per gli unici due apparati rimasti a vista di una certa rilevanza artistica: il portale d’ingresso e l’affresco interno alla chiesa. Entrambi hanno una storia da raccontare e qualcosa di particolare in sé ma senz’altro il portale ha una rilevanza assai maggiore. La sua bellezza, nella pietra serena scolpita da mani esperte, ha suscitato l’interesse di molti storici locali i quali hanno letto nelle mensole di sostegno all’architrave delle allegorie significative sia per la storia della Pieve sia per l’epoca in cui è stato realizzato.
Purtroppo negli anni hanno subito grandi perdite, soprattutto il portale, è per questo che, insieme alla Chiesa, la Soprintendenza di Perugia lo ha messo in sicurezza con delle strutture apposite che ne ostacolino il continuo degrado. Per entrambi gli apparati è stata fatta una approfondita analisi storica e materica per poi arrivare poi a capire quali potrebbero essere le fasi necessarie per un restauro vero e proprio ad hoc e una manutenzione negli anni.