Grafene. Sarà il materiale del futuro? Così sottile da essere considerato bidimensionale, più resistente dell’acciaio, applicabile nel fotovoltaico e non solo. Premesse che lasciano sperare in un futuro glorioso per questo materiale per il quale Andre Geim e Konstantin Novoselov si sono aggiudicati un premio Nobel per la fisica. E dopo il Nobel del 2010, chissà che interessanti novità ci riserva il 2011 a proposito del grafene. Avrete sicuramente sentito parlare di grafite, quella che si trova al centro delle matite per intenderci. Bene, questo materiale prende il nome più o meno da lì. I due scienziati infatti, incollando un blocco di grafite ad un normalissimo nastro adesivo, hanno dato vita al foglio più sottile al mondo, perché spesso come un atomo (di carbonio). Il foglio di grafite. Le applicazioni del grafene nell’ambito della sostenibilità ambientale sono davvero interessanti.
Nel settore fotovoltaico infatti, il grafene potrebbe sostituire il silicio, attualmente usato per le celle fotovoltaiche. E’ resistente, flessibile ed è un buon conduttore. Numerose potrebbero essere le sue applicazioni in campo scientifico, elettronico e tecnologico. Presso i laboratori di Tecnica e Tecnologia dei Materiali dell’ENEA, si sta studiando il modo per usarlo al posto del platino nelle celle a combustibile, per ridurre i costi e garantire elevati livelli prestazionali. Interessanti innovazioni anche per i pannelli solari che potranno sfruttare la trasparenza del grafene e le sue proprietà di conduttore, così come studiato dagli esperti dell’Università della California meridionale. Oltre alle applicazioni “sostenibili”, segnaliamo che con il grafene si possono realizzare superfici battericide, filtri e sensori chimici ed apparecchi che velocizzano gli screening genetici.
Prima della scoperta di Geim e Novoselov, non si credeva che un materiale del genere e così sottile potesse risultare stabile a temperatura ambiente. I due scienziati hanno lasciato tutti a bocca aperta, scoprendo un materiale, fino ad oggi prodotto in fogli di 70 cm, che se avesse le dimensioni di un’amaca potrebbe reggere un gatto… incredibile se pensiamo che è prodotto in fogli sottili come atomi di carbonio!
Fonte: ArchitetturaEcosostenibile